Fondazione Cattolica potenzia il “Bando delle idee” e destina due milioni di euro, il doppio del 2018, per l’avvio di nuove imprese sociali. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell’ente, riunitosi nella sede di via Adua a Verona, che ha scelto di destinare un milione di euro in più al programma che accompagna la nascita di queste nuove iniziative, favorendone la crescita per rispondere ai bisogni di anziani, famiglie, disabili e nuovi poveri. Se nel 2018, grazie al Bando, sono state create 215 nuove opportunità di lavoro per persone che ne erano escluse, nel 2019 l’obiettivo è di incrementarle ulteriormente.
Il Consiglio ha inoltre delineato gli ambiti di intervento del 2019 a cui saranno destinate le risorse messe a disposizione dalla prossima Assemblea dei Soci di Cattolica. Ad attività di assistenza sociale verrà riservato il 60% dei fondi disponibili; ad attività culturali di rilevante valore sociale il 15%; all’educazione, istruzione e formazione il 15%; a studio e ricerca il 10%. Le linee guida sono il frutto di un costante dialogo che
Fondazione Cattolica ha instaurato con le realtà del territorio nazionale in cui opera: un rapporto diretto che ha permesso all’ente anche di monitorare e analizzare i risultati delle azioni messe in campo nei suoi 10 anni di attività, e che hanno portato alla costruzione di un nuovo modello di intervento.
La Fondazione guidata da Paolo Bedoni dal 2011, ha maturato una nuova visione, un cambio di paradigma che ha portato l’ente a trasformare il proprio modello dalla mera elargizione di contributi ad una piattaforma di supporto per le realtà sociali che cercano di raggiungere autonomia e sostenibilità economica. Tra gli obiettivi del 2019 c’è anche l’evoluzione di Progetto di Vita, l’iniziativa di responsabilità sociale avviata da Cattolica nel 2012 e che in questi anni ha ascoltato ed orientato oltre 7.500 giovani. Si trasformerà in un incubatore rivolto alle iniziative sociali proposte da giovani nell’ambito del Bando delle Idee. Lo scopo è dare vita a un contesto in cui le start up improntate all’innovazione sociale possano spiccare il volo. In 5 anni, Progetto di Vita ha posto le basi per l’avvio di 10 nuove iniziative nate da giovani: 9 di queste sono cresciute anno dopo anno, come la cooperativa sociale QUID, iniziativa di impresa nata nel 2013 dall’impegno di cinque giovani veronesi appassionati di moda sostenibile.
Oggi è un’azienda che ha raggiunto un fatturato di 3 milioni di euro e ha creato oltre 100 posti di lavoro, impiegando in prevalenza donne, oltre la metà delle quali con un passato di fragilità alle spalle. Si impegnerà inoltre ad avviare una serie di iniziative di carattere educativo e formativo a partire dai bambini. Vengono destinati infatti 200mila euro a progetti formativi nelle scuole dell’infanzia paritarie cattoliche di Verona, che rappresentano l’80% dell’offerta educativa cittadina. 100mila euro saranno diretti ai Grest, ovvero alle attività che parrocchie e circoli NOI di Verona rivolgono ai ragazzi durante il periodo estivo. Nel 2018, la Fondazione ha sostenuto 148 Grest, veri e propri laboratori educativi ai quali hanno partecipato oltre 22mila ragazzi seguiti da 7.700 giovani educatori. Nel 2019 verranno avviati altri interventi di formazione rivolti ai giovani, attualmente in fase di studio con alcune delle associazioni che appartengono alla rete “Contagiamoci” che Fondazione ha creato dal novembre 2017, riunendo un totale di 140 enti da tutta Italia.
“Fondazione Cattolica, nel solo 2018, ha contribuito a reinserire nel mercato del lavoro oltre 200 persone che ne erano escluse – ha spiegato il presidente Paolo Bedoni -, un segnale evidente che la strada intrapresa è in grado di riattivare il tessuto economico in chiave sociale, generando un valore superiore a quello di capitale. L’ente rappresenta lo strumento principale di Cattolica nel campo della responsabilità sociale d’impresa, sostenendo le comunità ed i territori nei quali opera. Vuole essere un generatore di sviluppo, aiutando le persone, le associazioni e le imprese sociali a crescere, in modo da creare un percorso virtuoso all’interno dei nostri territori. Inoltre – ha proseguito – dobbiamo continuare a supportare le attività di carattere formativo per offrire opportunità di sviluppo e crescita, anche in chiave sociale, ai nostri giovani, come sta avvenendo con il progetto delle scuole paritarie cattoliche dell’infanzia e l’attività nei Grest parrocchiali”.
“Quando si uniscono competenze e valori, l’efficienza tipica del mondo profit alla sensibilità sociale del non profit, i risultati sono sorprendenti – ha affermato il segretario generale della Fondazione Adriano Tomba -. Le attività sociali diventano generative e il loro impatto sui bisogni di cui si occupano aumenta in modo esponenziale. Favorire l’impresa sociale è stata la chiave adottata da Fondazione Cattolica per trasformare elargizioni che rischiano di creare dipendenza in investimenti che generano libertà. Una libertà importante per tutti coloro che si interrogano sul futuro del welfare di fronte all’aumento dei bisogni e alla riduzione delle risorse”.