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Fondazione Carige, il Cda risponde al Tesoro

La Fondazione Carige replica al Tesoro. Ieri il Cda ha approvato le risposte ai rilievi avanzati dal ministero dell’Economia, che riguardano, fra l’altro, l’eccessiva esposizione in Banca Carige e alcune operazioni come quella riguardante il prestito convertibile effettuata con lo Ior e Crt e la compravendita di 11,6 milioni di azioni.

Sulla prima questione, la Fondazione ha spiegato che la partecipazione in Banca Carige non ha solamente la finalità di “produzione di reddito”, ma costituisce uno “strumento di promozione dello sviluppo economico” del territorio, che sarebbe “gravemente compromesso se alla banca toccasse la sorte già subita da due banche liguri incorporate in altre società divenendo niente più che un marchio e una rete commerciale di realtà di altri territori”, dice una fonte citata dall’agenzia Reuters.

Quanto alla mancata comunicazione dell’operazione di acquisto e vendita di 11,6 milioni di azioni di Carige, la Fondazione ha risposto che – essendo stata un’operazione di trading riguardante strumenti finanziari non immobilizzati – non era soggetta ad alcuna autorizzazione.

“Entro Ferragosto 2013 abbiamo ceduto 11,4 milioni”, sottolinea la fonte, ricordando che delle 11,6 milioni comprate nel 2012, 200mila sono state subito rivendute sempre per trading.

In merito alle operazioni con Crt e Ior sul prestito convertibile del 2010, la Fondazione ricorda che sono state regolarmente indicate nel bilancio inviato al Tesoro. Per quanto concerne il debito da 187 milioni contratto con Mediobanca e Carige, infine, la Fondazione ha indicato un’attesa riduzione a 141 milioni a fine 2013 e a 99,5 milioni a fine 2014.

Oggi in apertura a Piazza Affari il titolo di Banca Carige guadagna il 3,4%.  

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Categories: Finanza e Mercati