Pil in ripresa dai minimi del 2012 e crescita vivace, dovuta anche a fattori congiunturali quali svalutazione dell’euro, diminuzione del prezzo del petrolio e impatto del turismo proveniente dall’Expo. Dagli indicatori economici della Lombardia per il 2015 arrivano – seppur timidi – i segnali della ripresa. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio dei Territori, elaborato da uno studio UniCredit, basato su elaborazioni Prometeia, che analizza il quadro congiunturale della regione e la dinamica dei principali indicatori, anche in chiave prospettica.
Lo studio evidenzia, ad esempio, che il Pil della regione, che vale il 22% di quello nazionale, è tornato in territorio positivo già l’anno scorso (+0,4% della Lombardia vs -0,4% dell’Italia) ed è previsto in ulteriore progressione nei prossimi mesi. Nell’anno in corso l’economia lombarda (+1,1%) dovrebbe crescere ancora, il che le consentirebbe di mantenere un differenziale con la media nazionale (+0,5%) di oltre mezzo punto percentuale.
“Si consolida un trend positivo per l’economia lombarda e si colgono segnali incoraggianti per la seconda metà dell’anno – commenta Monica Cellerino, Regional Manager Lombardia di Unicredit – In questo scenario è quindi fondamentale spingere sugli investimenti e stimolare nuova domanda di credito, che è condizione necessaria per innescare un nuovo percorso di crescita nel Paese. Non vorrei quindi enfatizzare eccessivamente i dati dello studio, ma anche se analizziamo il valore aggiunto per settore, si scorgono segnali di ottimismo, in particolare in alcuni settori che potrebbero trainare la ripresa dell’economia del territorio”.
Tra i dati salienti dell’Osservatorio dei Territori emerge anche un miglioramento generalizzato delle dinamiche settoriali di valore aggiunto. In Lombardia, servizi (con un valore aggiunto del 69,2% sul valore aggiunto complessivo generato in regione nel 2013) e industria (con una quota del 25%) sono i settori che danno in tal senso il contributo maggiore alla crescita.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, continua l’attenuazione della contrazione di imprese attive in regione -0,3% (nel terzo trimestre del 2014 sono 815mila) e aumenta il divario favorevole nei confronti dell’andamento nazionale, che registra un calo tendenziale dello 0,7%.
Già ripresa nel 2014, intanto, la domanda interna della Lombardia che in previsione tenderà a rafforzarsi nel corso del 2015 (dallo 0,1% allo 0,7%), registrando ancora una volta risultati migliori rispetto al resto del Paese, per il quale si attende una crescita (+0,2% da -0,3%).
Sul fronte dell’export, per il 2015 le attese sono positive dopo il passaggio in territorio positivo dello scorso anno (+0,7%), secondo lo studio di UniCredit si registrerà un rialzo significativo di quasi cinque punti (+4,6%). Analizzando i dati di export per settori, aumentano le esportazioni da tutti i principali settori, con l’eccezione della metallurgia. In particolare, si registra un +4,4% nella vendita oltre confine di prodotti tessili e abbigliamento; un +3,1% per apparecchi elettrici e un +1,4% per l’esportazione di macchinari ed apparecchi. Tra i principali mercati di destinazione sono soprattutto gli Stati Uniti (+2,8%), la Polonia (+7,1%) e il Giappone (+16,2%) a mostrare gli incrementi maggiori.
“Per proseguire lungo il percorso di sviluppo e di crescita che la Lombardia sta percorrendo – continua Monica Cellerino – è quindi fondamentale spingere sugli investimenti, puntando su export e innovazione: chiavi di volta per consolidare il percorso della ripresa.”
In termini di occupazione in effetti la Lombardia si difende e si distingue in positivo rispetto al panorama nazionale: dopo la stabilizzazione del numero di occupati (+0,1%) lo scorso anno (il dato Italia segna invece un -0,5%), la previsione per il 2015 è positiva: +0,2% per la regione a fronte di una stima ancora negativa -0,3% per il Paese. I settori nei quali si registra il maggior aumento di occupati a tempo pieno sono per la Lombardia soprattutto i servizi (che pesano per il 66,2% del totale di occupati a tempo pieno in regione nel 2013) e l’industria (con una quota del 24,1%).
Altra notizia che parla di avvio della ripresa – riporta l’Osservatorio UniCredit -riguarda l’incremento del reddito disponibile delle famiglie, che passa dal 1,1% del 2013 all’1,5% del 2014 e per il 2015 sembra proiettarsi verso il 2%. Intanto i consumi accelerano: se il dato per il 2013 era -2,3%, nel 2014 è salito allo 1,1% e per il 2015 la previsione è del +1,3%. Da rimarcare infine la propensione al risparmio dei lombardi, che in percentuale sale dello 0,3% nei primi 9 mesi del 2014, a fronte di un -0,3% a livello nazionale.