Negli ultimi sette anni, il reddito disponibile delle famiglie italiane è rimasto invariato, stabilizzandosi poco sopra i 1.000 miliardi di euro. Una sostanziale stagnazione ha interessato i redditi lordi da lavoro dipendente, cresciuti tra il 2007 e il 2014 di poco più del 4%. Sull’andamento del reddito disponibile ha pesato la flessione dei redditi da capitale, che, oltre gli interessi e gli utili, comprendono i redditi lordi da lavoro autonomo, scesi di quasi il 5%. Le famiglie hanno, inoltre, sofferto il crescente peso delle imposte e dei contributi, arrivati ad assorbire quasi il 30% del totale delle risorse.
Tra il 2007 e il 2014, le retribuzioni lorde pagate all’interno dell’economia italiana sono aumentate di solo il 4%, avvicinandosi ai 470 miliardi di euro. Durante gli anni della crisi, il potere d’acquisto del lavoro dipendente, misurato dalla retribuzione lorda media per unità di lavoro al netto della variazione dei prezzi, è rimasto invariato, come risultato di un andamento differenziato a livello settoriale: un aumento è stato registrato nel manifatturiero e nelle costruzioni, mentre un calo ha interessato i servizi, penalizzati dalla deludente dinamica nel comparto finanziario e assicurativo e nelle amministrazioni pubbliche.
All’interno del reddito disponibile delle famiglie, un andamento favorevole ha, invece, caratterizzato le prestazioni sociali in denaro, per la gran parte rappresentate dalle pensioni. Nel 2013, la spesa per pensioni ha superato i 270 miliardi di euro, con un aumento superiore al 15% rispetto al 2007, una crescita più ampia di quella del totale delle risorse che compongono il reddito delle famiglie. Il peso delle pensioni è, quindi, cresciuto, avvicinandosi al 20%.
Durante gli anni della crisi, l’aumento della spesa per le pensioni si è accompagnato ad un calo del numero dei pensionati superiore alle 380mila unità. Il reddito lordo medio per pensionato è, dunque, cresciuto, avvicinandosi nel 2013 ai 17mila euro. Tra il 2007 e il 2013, il potere d’acquisto delle pensioni, misurato dal reddito lordo medio per pensionato al netto della variazione dei prezzi, ha registrato un aumento di oltre il 7%, che si confronta con la sostanziale stagnazione che ha interessato le retribuzioni lorde.
Allegati: Focus n. 23 – 26 giugno 2015.pdf