X

FOCUS BNL – La globalizzazione prosegue ma perde slancio: la frena il protezionismo

Negli ultimi sessanta anni il fenomeno della globalizzazione ha registrato continui progressi. Al forte arretramento prodotto dalla crisi del 2008-09, è seguito un intenso recupero nel successivo biennio e una stabilizzazione negli anni più recenti. Nel 2013 comunque non è stato ancora recuperato il massimo registrato nel 2007.

Nella dinamica cross-border osservata in questi anni a mutare non sono solo le aree di provenienza e di arrivo ma anche il contenuto delle transazioni. In passato gli scambi internazionali sono stati dominati dai flussi di materie prime e da produzioni ad alta intensità di lavoro. Negli anni più recenti, invece, gli scambi con la crescita più intensa sono quelli a elevato contenuto di conoscenza.

Utilizzando la definizione di McKinsey, i flussi di questa natura ammonterebbero a poco meno di $13 trilioni, la metà circa degli scambi internazionali di merci, servizi e investimenti finanziari. Per quanto riguarda il futuro le indicazioni non sono sempre concordi. Si mette in evidenza che la parte più cospicua degli scambi internazionali avviene ancora nel più ristretto ambito regionale, circostanza che lascia intravedere grande spazio al progredire del processo di globalizzazione.

D’altra parte però si sono moltiplicate le misure di segno protezionistico. Il dinamismo degli scambi internazionali risente inevitabilmente del “passaggio del testimone” tra paesi sviluppati e paesi emergenti. Nei paesi avanzati, infatti, l’elasticità delle importazioni rispetto alla crescita economica è largamente superiore a quanto si riscontra nei paesi emergenti (2,5 volte rispetto a 1,6 volte). Fino alla metà degli anni ’90 il processo di globalizzazione si è in gran parte identificato con lo sviluppo dell’interscambio commerciale; nei due decenni successivi, invece, il suo profilo è stato segnato in misura crescente dalla dinamica dei flussi finanziari.

Secondo le rilevazioni della BRI a metà 2014 leattività bancarie internazionali sfioravano i $30mila mld. Dopo essere cresciuto di circa 50 volte nell’arco di trenta anni e aver raggiunto il massimo storico nel marzo 2008 ($35.500 mld circa) l’aggregato ha sperimentato una considerevole flessione durata oltre cinque anni che ne ha ridotto la consistenza di circa il 20%; negli ultimi dodici mesi, tuttavia, si è osservata una contenuta ripresa (+6%).


Allegati: Focus n. 02- 13 gennaio 2015.pdf

Related Post
Categories: Commenti