Nell’area euro i miglioramenti degli indicatori del credito proseguono, anche se a ritmo moderato. A luglio i prestiti al settore privato sono aumentati dell’1,1% su base annua sostenuti dall’andamento sia di quelli alle famiglie (+1,3%) sia di quelli alle imprese (+0,4%) tornati a crescere dopo oltre tre anni consecutivi di contrazione. Il miglioramento delle condizioni del credito riflette tanto l’aumento della domanda netta da parte delle imprese quanto una maggiore concorrenza tra gli istituti di credito. Il ritorno su andamenti positivi dei finanziamenti corregge solo in parte la contrazione accumulata da inizio 2009.
A luglio scorso, rispetto a gennaio di sei anni fa, i numeri indici dei prestiti alle imprese segnalavano ancora uno scarto di -6, -44 e -7 punti percentuali rispettivamente per Germania, Spagna e Italia; fa eccezione la Francia, dove i prestiti al comparto produttivo sono aumentati del +7% nell’intero periodo. La riduzione degli investimenti produttivi delle imprese ha generato un circuito sfavorevole che ha inasprito le conseguenze negative della crisi sull’intera economia.
Questo problema, come altri problemi condivisi da molte economie europee, ha sollecitato la ricerca di misure comuni da parte delle istituzioni in grado di riavviare il ciclo su un sentiero stabile di crescita. Oltre a programmi sovranazionali come il piano Juncker che prevede, tra l’altro, un rilancio degli investimenti e il progetto di unione dei mercati dei capitali, sono numerose le iniziative intraprese anche a livello nazionale, in Italia e non solo.
In Francia un interessante rapporto sul finanziamento degli investimenti delle imprese indica diverse linee-guida per gli operatori economici coinvolti nel circuito risparmio/investimenti. Nel nostro paese l’accordo sul credito, il rafforzamento del Fondo di Garanzia, la progressiva estinzione dei debiti della PA, la promozione del Codice italiano pagamenti responsabili, l’emissione dei minibond, l’Aiuto alla Crescita Economica (ACE), sono solo alcuni dei provvedimenti presi per sostenere le imprese attraverso la lunga crisi e consolidare la ripresa.
Allegati: Focus n. 32 – 25 settembre 2015.pdf