Dopo la batosta ricevuta stanotte da Standard & Poor’s, l’Italia incassa anche la bocciatura del Fondo monetario internazionale, che ha tagliato drasticamente le stime di crescita sul nostro Paese. Secondo l’istituzione di Washington, che oggi ha pubblicato il World Economic Outlook, il Pil del nostro Paese crescerà dello 0,6% quest’anno e si avvicinerà pericolosamente alla stagnazione nel 2012, quando farà registrare un misero +0,3%. Una revisione al ribasso pari, rispettivamente, a 4 decimi di punto e a un punto percentuale rispetto alle previsioni di giugno. Ormai l’Italia è in fondo alle graduatorie di crescita dei grandi Paesi di Eurolandia e del G7.
L’Fmi definisce poi “preoccupante” la crescita del premio di rischio che ha accompagnato i titoli di Stato italiani sul mercato. La recente manovra ha comunque “grandemente rafforzato il suo piano fiscale a medio termine e si prevede che arrivi abbastanza vicino a un bilancio strutturalmente in equilibrio nel 2013”. Quanto all’inflazione, dopo la “fiammata” al 2,6% prevista per quest’anno (+1% rispetto al 2010), gli economisti del Fondo prevedono che l’Italia registrerà nel 2012 un incremento dei prezzi al consumo all’1,6%, sostanzialmente in linea con quello di Eurolandia (1,7%).
Sul fronte del saldo import/export, l’Italia quest’anno andrà in rosso del 3,5% del Pil (contro il 3,3% del 2010), mentre per l’anno prossimo è previsto un miglioramento fino a quota 3%. Infine, l’occupazione. Il tasso italiano dei senza lavoro dovrebbe calare questanno dall’8,4 all’8,2%. Ma già l’anno prossimo l’incubo ricomincerà e il tasso dei disoccupati tornerà a salire fino all’8,5%.