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Fmi: Italia promossa, ma resta vulnerabile

L’Italia “resta vulnerabile al contagio della crisi“, ma il Governo ha messo in atto “un’ambiziosa agenda per assicurare la stabilità e promuovere la crescita“. E’ il giudizio del Fondo Monetario Internazionale, che oggi ha pubblicato la relazione conclusiva della missione d’ispezione annuale nel nostro Paese.

Guardando alle cifre, il deficit si è ridotto dal 4,5% del Pil nel 2010 al 3,9% del 2011, “in linea con gli obiettivi del Governo” e dovrebbe continuare a calare al 2,6% nel 2012 e all’1,5% l’anno prossimo. Il Pil reale dovrebbe contrarsi dell’1,9% quest’anno e dello 0,3% l’anno prossimo, mentre l’inflazione dovrebbe attestarsi al 3% quest’anno e al 2,1% nel 2013.

Il tasso di disoccupazione, dopo l’8,4% del 2011, dovrebbe salire al 10,3% nel 2012 e all’11,1% l’anno prossimo. Il debito, che si è attestato al 120,1% del Pil nel 2011, dovrebbe passare al 125,8% nel 2012 e al 126,4% nel 2013.

Inoltre, l’Italia ha già “messo in atto una serie di aggiustamenti fiscali e un pacchetto di riforme per migliorare i propri conti – sottolineano Kenneth Kang, capo della missione Articolo IV del Fondo monetario internazionale in Italia, e Aasim Husain, vicedirettore del dipartimento europeo del Fmi – e avrà l’avanzo primario più alto tra i Paesi dell’Eurozona”. L’avanzo primario italiano, si legge nel rapporto, dovrebbe salire oltre il 4% entro il 2013: secondo il Fmi dovrebbe passare dal 3% del Pil nel 2012 al 4,2% nel 2013.

Secondo l’Fmi, con un ampio pacchetto di riforme strutturali l’Italia sarebbe in grado di aumentare del 5,75% la mole della sua economia in cinque anni, e secondo il Fondo monetario internazionale questo consentirebbe alle penisola di tagliare il rapporto tra debito e Pil al 108 per cento per il 2017. 

Quanto ai rischi, “l’Italia – si legge ancora nel rapporto – è vulnerabile al contagio della crisi dell’area euro e delle tensioni finanziarie. Malgrado un significativo risanamento dei conti, gli spread sui titoli di stato italiani restano elevati, e il volume annuale di debito in scadenza per lo stato e per le banche è sostanziale”.

 

Clicca qui per il testo completo del rapporto Fmi. 

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