Il 15 settembre 2008 Lehman Brothers annunciò l’intenzione di ricorrere al Chapter 11 del Bankruptcy Code statunitense. Un fallimento che diede inizio alla grande crisi finanziaria.
Dieci anni dopo il Fondo Monetario Internazionale tira le somme sulle misure intraprese nel corso di questi anni per evitare che una situazione del genere si ripeta.
Secondo il direttore generale del Fmi, “molta strada è stata fatta, ma non abbastanza”. Il sistema finanziario è più sicuro, “ma non abbastanza sicuro” e la crescita “è rimbalzata ma non è condivisa in modo sufficiente”.
Per Christine Lagarde, “troppe banche, specialmente in Europa, restano deboli, i capitali dovrebbero “probabilmente” essere ulteriormente rafforzati e il problema degli istituti di credito “troppo grandi per fallire resta mentre i gruppi stessi crescono in termini di dimensione e complessità”.
Lagarde ha poi fatto indirettamente riferimento alle politiche intraprese dal presidente degli Usa, Donald Trump, spiegando che la situazione potrebbe diventare più complicata a causa del venire meno della cooperazione internazionale, quella che “ironicamente ha impedito che la crisi diventasse un’altra Grande Depressione” come quella degli anni ’30 del secolo scorso.
In questo contesto, la cosa “forse più preoccupante” secondo la numero uno del Fmi è la pressione sui legislatori affinché decidano di allentare le regole adottate dopo la crisi, un pressing che ha già portato i primi risultati: l’indebolimento della Dodd-Frank.