Il Fondo Monetario Internazionale alza le stime di crescita sull’economia italiana, pur sottolineando che il risultato rimane “significativamente sotto il suo potenziale” e fanalino di coda dell’Eurozona.
In base alla previsioni del FMI l’Italia crescerà dello 0,8% nel 2017 (a fronte del +1,1% stimato nel Def) e della stessa percentuale nel 2018 (+1% nel Def). Questo quanto si legge nelle tabelle del World Economic Outlook, il rapporto sull’economia globale dell’Fmi redatto nell’ambito degli Spring Meetings in corso a Washington, Stati Uniti.
Sotto il “potenziale” insieme all’Italia ci sono anche Francia, Portogallo, Spagna e soprattutto la Grecia. Le stime sul nostro Paese per l’anno in corso sono state alzate dello 0,1% rispetto all’aggiornamento del Weo dello scorso gennaio ma risultano inferiori dello 0,1% rispetto all’edizione del documento elaborata lo scorso ottobre. Nel 2016 Roma aveva registrato un’espansione dello 0,9% e l’anno precedente dello 0,8%, ricorda l’Fmi. Le previsioni del Fondo per il 2018 sono rimaste invariate rispetto ai calcoli di inizio anno ma sono peggiori dello 0,3% rispetto a quelle dell’autunno 2016.
Per quanto riguarda le prospettive al 2022, il Fondo prevede un Pil italiano in rialzo dello 0,8% (per le stime legate al periodo 2019-2021 bisogna aspettare la pubblicazione, prevista domani, del Fiscal Monitor).
Parlando invece dei prezzi al consumo, l’istituto di Washington prevede nel 2017 e nel 2018 una percentuale pari all’1,3% contro il -0,1% del 2016. Le partite correnti sono viste al 2% del Pil nel 2017 e all’1,8% nel 2018 contro il 2,7% del 2016. Il Fondo spiega che le sue stime “si basano sui piani fiscali inclusi nella legge di bilancio per il 2017 e del Documento di economia e finanza (Def) del settembre 2016”.