È necessaria una “robustissima azione” dei governi per contrastare la frenata della crescita e combattere i germi del protezionismo. Alla vigilia del vertice del G-20 in Cina, il Fondo Monetario rompe gli indugi e lancia un allarme preciso sulla frenata dell’economia. Appare scontata, a questo punto, una revisione al ribasso della stima della crescita globale (già prevista al 3,1%).
Rallenta anche l’economia Usa, finora l’unica locomotiva dello sviluppo in azione. La sensazione, insomma, è che il ciclo globale stia perdendo forza nelle ultime settimane: non proprio il contesto adatto ad un aumento dei tassi. Ma non va dimenticato che la Fed dà più peso all’occupazione, come Stanley Fischer ha precisato più di una volta, che non allo stato del manifatturiero. Per cui il dato di oggi resta fondamentale, se non per una mossa al 21 settembre, per determinare le probabilità che il mercato attribuirà nelle prossime settimane, a un rialzo entro fine anno: gli analisti stimano che il dato sulla disoccupazione si assesterà al 4,8%.
In questa cornice si spiega l’avvio contrastato di settembre. I dati macro Usa in agenda oggi non spostano la propensione degli investitori. Sotto le attese l’indice ISM manifatturiero di agosto, che risulta di 49,4 contro una stima di 52. La produttività non agricola del secondo trimestre è in calo dello 0,6%, in linea con le attese dal -0,5% del trimestre precedente. Salgono i costi per unità di lavoro sempre nel secondo trimestre del 4,3%, sopra il +2,1% stimato, dal 2% del trimestre precedente. Meglio delle attese le richieste di sussidi alla disoccupazione settimanali che si attestano a 263mila sotto le 265mila della settimana precedente.
Il petrolio torna a scendere: Brent e Wti cedono il 2,5% circa. A Piazza Affari Saipem ha debuttato con successo sul mercato obbligazionario, collocando la sua prima emissione, in due tranche, da un miliardo di euro complessivi a fronte di richieste per sei. Eni a perforato e testato con successo il pozzo Zohr 5x in Egitto e stima che possa produrre fino a 7 milioni di metri cubi al giorno di gas.
Brusca inversione di rotta per le Borse europee nel pomeriggio. Piazza Affari chiude in calo dello 0,1% a 16.983 punti (dal +1,7% della mattinata a quota 17.253). A Francoforte il Dax arretra dello 0,8%. Parigi flette dello 0,3%. Positiva solo Madrid (+0,2%). Londra -0,6%. Il rendimento del decennale italiano intorno alle 17,30 si è attestato a 1,18% dopo aver toccato 1,19%, il massimo da fine luglio. Lo spread tra Btp e Bund scambia a125 punti base, dopo essersi spinto fino a 126 pb, massimo da metà agosto.
L’attenzione degli investitori si concentrerà oggi sui dati sugli occupati Usa e sulla lettura definitiva del Pil italiano del secondo trimestre. La seconda lettura dei Pmi europei manifatturieri di agosto ha portato modeste revisioni in aggregato (51.7 da 51.8 del dato Flash) ma alcune sorprese locali. È il caso dell’Italia, che ha clamorosamente deluso (49.8 dal precedente 51.2), tornando sotto la soglia di stagnazione. Da rilevare, sempre in tema di Pmi, il dato robusto e sopra le attese del Regno Unito (53.3 da precedente 48.3). Sembra evidente che la sterlina debole abbia già prodotto i suoi effetti sul manifatturiero locale, a differenza dell’esito del referendum.
FIAT CHRYSLER
La Germania ha trovato un aumento anomalo delle emissioni in quattro modelli di Fiat Chrysler. Berlino, secondo quanto emerge da alcuni documenti del governo tedesco, accusa la casa automobilistica italo-americana di utilizzare un dispositivo illegale per spegnere i sistemi che regolano le emissioni nocive.
Una fonte del ministero delle Infrastrutture riferisce che le auto Fca sono conformi alle norme europee sulle emissioni e “non risulta alcuna comunicazione” inviata dalle autorità tedesche all’Italia in merito alla questione.
Le immatricolazioni di auto in Italia hanno segnato un rialzo del 20,12% a 71.576 veicoli ad agosto, secondo i dati del ministero dei Trasporti. Il gruppo Fiat Chrysler ha registrato un +24,1% a 20.697 veicoli, con una quota di mercato del 28,92%.
Fiat Chrysler ha segnato ad agosto un aumento del 3% delle vendite di auto negli Stati Uniti a 196.756 veicoli, con Ford e GM che segnano un ribasso a una cifra. Per Fca le vendite retail sono pari a 150.153 veicoli, le flotte a 46.603.
BANCHE
“I titoli bancari restano sotto pressione, con particolare tensione attorno alle banche italiane”, si legge nel report del Fmi in vista del G20. Il report si sofferma sui problemi posti alla salute finanziaria delle banche dall’ampia quantità di Non performing loan (stimata a circa l’8% del Pil dell’Eurozona a metà 2015), dalla crescita debole e dai bassi tassi di interesse. Secondo il fondo, “varie politiche possono essere utilizzate ora per sostenere le riforme e contenere il rischio”.
In particolare la soluzione del problema degli Npl “dovrebbe essere accelerata tramite una combinazione di più stretta supervisione, riforma delle insolvenze e facilitazione dei mercati secondari sul debito in sofferenza”, un processo che può trarre vantaggio dal continuo sostegno macroeconomico. Per il Fmi, “è una priorità tutelare la stabilità del sistema bancario”.
Come già anticipato dai rumors, vengono scalzate dall’Eurostoxx 50 Generali (+1%), Unicredit (+1,3%) e Carrefour (+0,7%). Banca Carige (-2,2%) si prepara ad avviare l’operazione di cessione degli Npl e pensa a “un’attenta segmentazione dei crediti in sofferenza per ottimizzare i risultati delle vendite”, scrive Il Sole 24 Ore. B. Pop. Emilia (+1,8%) è la miglior blue chip.
Mps -1%: secondo La Stampa, l’amministratore delegato Fabrizio Viola gestirà l’operazione di messa in sicurezza dell’istituto con l’aumento di capitale e soltanto dopo lascerà la guida della Banca senese. Per Il Sole 24 Ore, invece, le banche del consorzio di garanzia dovrebbero fare il punto della situazione tra oggi e domani in una serie di conference call programmate. Il Corriere della Sera parla di summit a Milano. L’ipotesi è proporre la conversione volontaria dei bond subordinati degli investitori istituzionali per ridurre l’aumento di capitale a 3,5 miliardi di euro da 5, aggiunge il Sole. La platea potenziale è di 5 miliardi, di cui 4 collocati agli istituzionali e uno al retail.
TELECOM
Telecom Italia accelera giovedì in chiusura guadagnando l’1%, a 0,822 euro. Il Ceo Flavio Cattaneo si attende un importante miglioramento dei conti di Tim Brasil nel terzo trimestre. Tim Brasil è il più importante asset della compagnia telefonica. Entro il 30 settembre il gruppo ufficializzerà anche l’addio al progetto del nuovo quartier generale che sarebbe dovuto nascere a Roma nel quartiere Eur con un risparmio in termini di costi intorno ai 120 milioni di euro da aggiungere all’obiettivo già programmato di 150 milioni di risparmi.
Leone Film invariata. La stampa ha accolto con applausi a Venezia il musical “La La Land” di cui Leone Film è distributore sul mercato cinematografico italiano. La società ha un’altra pellicola in concorso, “Light Between the Ocean”, e uno fuori concorso, “Hacksaw Ridge”. Nel primo trimestre del 2016 il cinema italiano si è attestato al 46% di quota di mercato rispetto al 25% dei primi 6 mesi del 2015 e del 33% del 2014.