Ancora tagli e cattivi presagi dalle agenzie di rating. Stavolta nel mirino c’è il comparto bancario italiano. Ieri sera Fitch ha declassato Unicredit ad A-, mantenendolo in watch negative. Altri sette istituti di credito del nostro Paese sono stati messi sotto osservazione con implicazioni negative. Si tratta di Montepaschi, Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza, Banco Popolare, Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca.
Nel comunicato in cui annuncia il downgrade di Unicredit, Fitch ricorda che il rating riflette l’estensione della rete della banca in diversi mercati core, la sua diversificazione geografica, positiva per la diversificazione delle entrate e per l’accesso al funding, e la sua rafforzata base di capitale, dopo l’annunciata ricapitalizzazione da 7,5 miliardi euro. Il rating riflette anche il livello elevato di accantonamenti sui prestiti e la sua bassa profittabilità, combinati con i rischi inerenti all’operatività all’interno dell’attuale contesto economico.
Quanto agli altri istituti, la decisione “riflette il punto di vista dell’agenzia per cui la pressione sugli utili delle banche, sul funding, sulla liquidità, sulla qualità degli asset e sulla capitalizzazione dovrebbe aumentare ulteriormente, creando un ambiente ancora più difficoltoso”.