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Fitch conferma il rating BBB sull’Italia e alza le stime di crescita del Pil 2023 all’1,2% dallo 0,5%

Imagoeconomica

Fitch conferma il rating BBB sull’Italia e alza le attese di crescita del Pil 2023. La revisione, spiega l’agenzia americana, è dovuta al buon andamento del primo trimestre con il rallentamento della crisi del gas naturale in Europa, il forte rimbalzo del turismo e il rafforzamento della domanda globale. Ma anche grazie a un governo stabile, così come il sistema bancario. Questi elementi, tuttavia, “sono controbilanciati da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare un debito pubblico molto elevato, un orientamento fiscale relativamente accomodante dopo la pandemia, un potenziale di crescita economica contenuto e, più recentemente, un contesto di rendimenti più elevati (dei titoli di Stato)”. Venerdì 19 maggio sarà la volta di Moody’s e il timore è quello di un possibile downgrade (riduzione del rating) come ipotizzato dall’agenzia Bloomberg.

Crescita italiana sopra le aspettative, ma debito pubblico troppo alto

La crescita italiana ha “superato le nostre attese nel primo trimestre del 2023” grazie all’allentarsi della crisi del gas, alla forte ripresa del turismo e al rafforzamento della domanda globale. Lo afferma Fitch, sottolineando che alla luce di queste dinamiche ha alzato le previsioni di crescita dell’Italia nel 2023 all’1,2% dallo 0,5% precedente (previsione di marzo -0,2%). “Nel 2024 ci aspettiamo una crescita dello 0,8%, più lenta rispetto all’1,3% previsto in marzo”, ha aggiunto l’agenzia, osservando come la ripresa italiana è comunque più lenta di quella dell’area euro.

L’inflazione è aumentata all’8,8% ad aprile dall’8,1% di marzo. La previsione è che “l’inflazione scenderà a una media del 7,2% nel 2023 e del 3,5% nel 2024 (dall’8,7% nel 2022), sostenuta dalla normalizzazione dei prezzi dell’energia e solo da limitati effetti di secondo impatto”. Infine, Fitch prevede un calo del debito pubblico italiano che nel 2024 dovrebbe attestarsi al 142,3% del Pil rispetto al 144,4% del 2022. Il debito si mantiene comunque sopra i livelli pre-Covid, quando nel 2019 toccò il 134,1%, e della media dei paesi che hanno un rating BBB.

Italia, governo stabile

Il governo italiano gode di una “stabile maggioranza in parlamento e di un forte sostegno fra gli elettori. Alla luce di questo e della frammentata opposizione riteniamo che sia possibile per il governo duri l’intero mandato”, prosegue Fitch sottolineando che la “stabilità politica crea spazio per il governo per una strategia di medio-termine”. In ogni caso, avverte l’agenzia di rating, la coalizione potrebbe trovarsi di fronte a pressioni per realizzare gli impegni di spesa presi durante la campagna.

Settore bancario resiliente

Le banche italiane sono molto più stabili rispetto alle ultime crisi “come emerge da un tasso di crediti deteriorati lordi di poco superiore al 3% a fine dicembre 2022, il più basso da oltre un decennio, metriche patrimoniali più solide e ricavi diversificati”, spiega l’agenzia aggiungendo che l’aiuto dello Stato ha “mitigato efficacemente il rischio di credito e le inadempienze dei mutuatari sono rimaste basse per tutto il 2022 e il primo trimestre del 2023”. È probabile che l’inflazione persistente, l’aumento dei tassi e l’incertezza geopolitica riducano la domanda di prestiti e si traducano in tassi di insolvenza più elevati, spiega Fitch, “ma l’aumento del costo del denaro sosterrà in parte le banche”.

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Categories: Economia e Imprese