Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare alla prossima riunione l’ok alla riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre per il 2024, ma ha approvato due decreti della delega e il testo sui giochi. Questa decisione è stata presa in modo da permettere un approfondimento tecnico in coerenza con la legge di Bilancio attualmente in fase di approvazione. Sebbene il via libera definitivo sia stato posticipato, la riduzione delle aliquote per il 2024 è già confermata, con il primo scaglione che presenta un prelievo del 23%, esteso fino a un reddito di 28mila euro.
La riduzione delle aliquote Irpef
Il prossimo Consiglio dei ministri, programmato per il 28 dicembre, affronterà dettagli tecnici cruciali, mantenendo l’obiettivo di attuare importanti modifiche al panorama fiscale nel corso del prossimo anno. In particolare, è previsto un innalzamento della detrazione per lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro, allineando così la no tax area a 8.500 euro, in sintonia con i titolari di reddito pensionistico. Questo adeguamento è accompagnato da una riconfigurazione del calcolo del trattamento integrativo per i redditi fino a 28mila euro, evitando così che l’incremento della no tax area comporti la perdita dei benefici, come l’ex bonus Renzi.
L’adeguamento delle addizionali locali
Un altro aspetto cruciale del decreto riguarda l’adeguamento delle addizionali locali. Per garantire una transizione agevole verso le nuove aliquote dell’Irpef, il decreto stabilisce che gli enti locali avranno tempo fino al 15 aprile 2024 per allineare le addizionali ai nuovi scaglioni. Nel caso in cui ciò non avvenga, gli enti potranno utilizzare le vecchie aliquote solo per il 2024. Questa flessibilità è mirata a garantire una transizione senza intoppi e ad evitare possibili complicazioni amministrative.
Il taglio delle detrazioni su donazioni a onlus e partiti
La versione finale del decreto legislativo sui tre scaglioni Irpef che stava per essere approvata, doveva cancellare anche le detrazioni per erogazioni a onlus, iniziative umanitarie, religiose o laiche, partiti politici e enti del terzo settore. Questa modifica avrebbe fatto parte del taglio lineare di 260 euro per i redditi sopra i 50mila euro.
Stop proroga giochi online
Inoltre, durante la stessa riunione del Cdm, è stata approvata in prima lettura una nuova legislazione per le gare dei giochi a distanza. Questa decisione segna la fine delle proroghe per i giochi online e stabilisce una cornice generale per la gestione del settore (per bandire le nuove gare), con particolare attenzione alla prevenzione dell’illegalità e alla tutela dei giocatori più vulnerabili, spiegano da Palazzo Chigi.
Al prossimo consiglio dei ministri, l’ultima riunione del 2023, si prevede l’approvazione di ulteriori decreti delegati per attuare la riforma del sistema tributario, segnando così l’inizio della rivoluzione fiscale del governo Meloni, come sottolineato da Palazzo Chigi.