Le aliquote Irpef rimarranno cinque: il progetto del governo Berlusconi di ridurle a tre non avrà seguito. E’ questa una delle poche certezze sui contenuti del decreto sulla delega fiscale che domani mattina approderà in Consiglio dei ministri. “In questo momento non andiamo a riguardare le aliquote – ha confermato oggi il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli – La delega prima andrà al Consiglio dei ministri, poi ne parleremo, ma ci sono altre cose da discutere nel CdM”.
Domani, inoltre, l’Esecutivo potrebbe limitarsi ad un esame preliminare, senza arrivare subito all’approvazione decreto delegato. Su questo punto “non si possono fare previsioni”, ha detto ancora Grilli.
Ma i dubbi non finiscono qui. Il Governo infatti non ha ancora non ha chiarito se intende emendare il testo messo a punto l’anno scorso dal precedente Esecutivo – e già da tempo all’esame del Parlamento – o scrivere ex novo un altro provvedimento.
Vediamo ora quali sono le misure fondamentali che dovrebbero essere introdotto con il decreto delegato:
– Fondo Irpef. Il gettito derivante dalla lotta all’evasione fiscale confluirà in un fondo destinato a eventuali sgravi fiscali.
– Dall’Ires all’Iri. L’imposta sul reddito delle società sarà sostituita dalla nuova imposta sul reddito imprenditoriale.
– Revisione rendite del catasto. Non si prevede un aumento del prelievo generale, tuttavia saranno rivisti i criteri in base ai quali calcolare le rendite catastali, in particolare sostituendo il valore attribuito al numero dei vani a quello dei metri quadri.
– Carbon Tax. Accise più pesanti sui produttori di combustibili fossili per finanziare lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
– Novità in arrivo anche per le misure anti-evasione (con pene più severe per chi compie reati fiscali), le semplificazioni, i controlli e la risoluzione dei contenziosi.