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Fisco, Election day e “ddl Ferragni”: tutte le decisioni del Consiglio dei ministri

Imagoeconomica

Fisco, Election day, terzo mandato ai sindaci dei Comuni più piccoli, nodo influencer e trasparenza della beneficenza, welfare e cybersicurezza. Ecco cosa ha deciso oggi il Consiglio dei ministri presieduto dalla premier Giorgia Meloni. Quanto al voto, i prossimi 8 e 9 giugno, quindi, gli elettori saranno chiamati a esprimersi sia per il rinnovo degli organi Ue sia per le Amministrative.

Election day e terzo mandato ai sindaci: quali Comuni?

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per l’Election day, che fissa le elezioni europee all’8 e 9 giugno con possibilità di accorpare Amministrative e Regionali. Con il provvedimento cambiano anche i limiti per i mandati ai sindaci dei piccoli comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite. Quanto ai seggi elettorali, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha annunciato un “gettone di presenza più elevato per il
personale impiegato ai seggi elettorali. Negli anni – ha spiegato il titolare del Viminale – stiamo registrando infatti una sempre minore attrattività economica di questa funzione e una sempre minore partecipazione cui siamo spesso costretti a porre rimedio con provvedimenti d’urgenza negli ultimi giorni”.

Welfare, arriva l’assegno di assistenza per gli anziani

Arriva, in via sperimentale, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, una prestazione universale, subordinata al bisogno assistenziale per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale degli anziani non autosufficienti. L’Inps provvede all’individuazione dello stato di bisogno assistenziale, di livello gravissimo, sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione nei propri archivi e delle indicazioni fornite dalla commissione. Lo prevede il decreto legislativo discusso oggi in Cdm.

La prestazione universale è erogabile sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona. L’assegno di assistenza, pari ad euro mille mensili, è finalizzato a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore. La prestazione universale verrà erogata dall’Inps ed è riconosciuta, previa espressa richiesta, alla persona anziana non autosufficiente, in possesso dei seguenti requisiti: un’età anagrafica di almeno 80 anni; un livello di bisogno assistenziale gravissimo; un Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non superiore a 6.000 euro.

Fisco, via libera al concordato biennale

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo sull’accertamento, che contiene tra l’altro anche il concordato preventivo biennale per le partite Iva. “Quello approvato oggi – ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm – è il settimo decreto attuativo della riforma fiscale. Il provvedimento varato è strutturato in due parti. L’amministrazione finanziaria non potrà emettere l’atto se non previo confronto con il contribuente, che potrà formulare le sue osservazioni e laddove l’amministrazione non le condivida deve motivare”. “L’altro tema importante riguarda – ha aggiunto – il concordato preventivo biennale, che riguarda oltre 4 milioni di contribuenti. Nel mondo delle partite Iva abbiamo chi applica gli indici sintetici di affidabilità fiscale e poi i forfettari. A questi soggetti verrà fatta una proposta da parte dell’amministrazione finanziaria in modo da metterli in condizione di uscire dal mondo di non correttezza dei rapporti tributari. Entro il 15 ottobre i contribuenti potranno aderire alla proposta”.

Influencer e beneficenza, cosa dice il “ddl Ferragni”

Cinque articoli in cui si fissano le informazioni che i produttori sono tenuti a dare sulla beneficenza, le modalità e i tempi di comunicazione all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, e le sanzioni – da 5.000 a 50mila euro fino alla sospensione dell’attività – in caso non siano rispettate le nuove regole.

Secondo lo schema del disegno di legge recante disposizioni in materia di destinazione a scopo di beneficenza di proventi derivanti dalla vendita di prodotti, vaglioto dal Consiglio dei ministri, i produttori o i professionisti devono riportare “sulle confezioni dei prodotti” il “soggetto destinatario dei proventi della beneficenza; le finalità a cui sono destinati i proventi della beneficenza; l’importo complessivo destinato alla beneficenza, se predeterminato; ovvero, nel caso in cui non lo sia, la quota percentuale del prezzo di vendita o l’importo destinati alla beneficenza per ogni unità di prodotto”.

“I produttori e i professionisti forniscono le indicazioni – si sottolinea – anche nell’ambito delle pratiche commerciali e in particolare nelle comunicazioni commerciali, compresa la pubblicità del prodotto. Il medesimo obbligo è previsto per i soggetti che svolgono attività di pubblicità del prodotto”.

“Prima di porre in vendita i prodotti – si continua – il produttore o il professionista comunica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato: le informazioni” sulla beneficenza e “il termine entro cui sarà effettuato il versamento dell’importo destinato alla beneficenza”. “Entro tre mesi dalla scadenza del termine” va poi comunicato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato il “versamento dell’importo destinato alla beneficenza”. “Chiunque violi le disposizioni previste”, si sancisce, “è punito con la sanzione amministrativa da 5.000 a 50.000 euro.

“L’Autorità garante della concorrenza e del mercato pubblica, anche per estratto, i provvedimenti sanzionatori adottati su una apposita sezione del proprio sito internet istituzionale, sul sito del produttore o del professionista destinatario della sanzione, su uno o più quotidiani, nonchè mediante ogni altro mezzo ritenuto opportuno in relazione all’esigenza di informare compiutamente i consumatori a cura e spese del produttore o del professionista – si aggiunge -. In caso di inottemperanza alle disposizioni di cui al presente comma, l’Autorità applica una sanzione amministrativa da 5.000 euro a 50.000 euro.

La misura delle sanzioni è determinata, in ogni singolo caso, facendo riferimento al prezzo di listino di ciascun prodotto e al numero delle unità poste in vendita. Nei casi di maggiore gravità la sanzione è aumentata fino a due terzi. Nei casi di minore gravità la sanzione è diminuita fino a due terzi. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione dell’attività per un periodo da un mese a un anno”.

Cybersicurezza, stretta contro gli hacker

Disco verde del Consiglio dei ministri anche al disegno di legge che introduce un giro di vite sugli hacker e più in generale sui reati legati alla cybersicurezza.

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