La Svizzera ha firmato con gli Stati Uniti una serie di accordi che consentono al fisco Usa di ottenere informazioni sui conti detenuti nella confederazione elvetica da parte di titolari americani. L’intesa dovrà essere ratificata dal Parlamento elvetico e potrebbe essere sottoposta a referendum popolare, mentre il governo vuole avvalersi di una procedura di ratifica accelerata che ne consentirebbe l’attuazione già dal primo gennaio 2014, impedendo così alle banche svizzere di incappare nelle pesanti ritorsioni che gli Usa minacciavano nell’ipotesi di mancato accordo. Il quadro normativo di riferimento è stato battezzato “Fatca” da Washington.
L’intesa è più invasiva sui dati coperti da segreto bancario degli accordi bilaterali che la Svizzera sta conducendo con vari Paesi europei, tra cui l’Italia. Se gli schemi di accordo in Europa prevedono di preservare la segretezza bancaria, con gli Usa invece, previo consenso del titolare, si procederà alla trasmissione dei dati bancari. In mancanza di consenso dei titolari di conti vi saranno delle procedure di scambio dati da cui sono escluse solo alcune limitate tipologie di prodotti finanziari.
Gli Usa minacciavano di mettere al bando le banche elvetiche o di imporre su di loro pesanti dazi. Ad ogni modo, secondo la Svizzera, “l’accordo permette agli istituti finanziari svizzeri di ottenere agevolazioni nell’attuazione della legislazione tributaria statunitense”, recita un comunicato dell’amministrazione confederale.