First Citizens acquista la Silicon Valley Bank (Svb), l’istituto di credito californiano il cui crollo ha provocato onde d’urto in tutto il settore finanziario. A dare l’annuncio, nella tarda serata di domenica 26 marzo, l’agenzia federale Usa – la Federal Deposit Insurance Corporation – che ha preso il controllo di Svb il 10 marzo, dopo che una corsa ai depositi l’aveva resa insolvente spingendo le autorità di regolamentazione statunitensi ad intervenire immediatamente. Da allora la Fdic è alla ricerca di un acquirente per la banca. Alla riapertura del mercato statunitense oggi le 17 ex filiali della banca ponte riaprono con le “insegne” First-Citizens. I suoi depositanti diventeranno automaticamente clienti di First Citizens.
I dettagli dell’acquisizione di Svb
La mossa della Federal Deposit Insurance Corporation punta a placare le tensioni sui mercati degli Stati Uniti. L’accordo per la banca, diventata Silicon Valley Bridge Bank (per proteggere i depositanti Fdic ha trasferito tutti i depositi e le attività in una nuova “banca ponte”), prevede l’acquisto di circa 72 miliardi di dollari di attività, con uno sconto di 16,5 miliardi di dollari (Svb aveva 167 miliardi di attivi totali e circa 119 miliardi di dollari di depositi totali allo scorso 10 marzo). Altri 90 miliardi di dollari in titoli e altre attività rimangono nella disponibilità della Fdic, a garanzia dell’intera operazione. L’autorità di vigilanza bancaria riceverà diritti di rivalutazione delle azioni della First Citizens per un valore massimo di 500 milioni di dollari.
Inoltre, Fdic. ha stimato che il costo del fallimento della banca per il fondo di assicurazione dei depositi del Governo sarà di circa 20 miliardi di dollari. “La prudente gestione dei rischi continuerà a proteggere clienti e azionisti attraverso tutti i possibili cicli economici e le diverse condizioni di mercato”, ha commentato l’autorità.
Il crollo di Svb ha fatto tremare il settore finanziario mondiale
Dopo il fallimento di Silicon Valley Bank i titoli delle banche di tutto il mondo hanno subìto grosse perdite sui mercati finanziari perché gli investitori temevano che altre banche sarebbero poi fallite di conseguenza (come ai tempi di Lehman Brothers). Cosa che in parte è avvenuta: dopo Svb è fallita anche la statunitense Signature Bank mentre Credit Suisse ci è andata molto vicina. Il terremoto bancario ha messo in dubbio anche la stabilità finanziaria della tedesca Deutsche Bank.
Il 19 marzo, la New York Community Bancorp ha acquisito la Signature Bank una settimana dopo che la Fdic ne aveva sequestrato le attività. L’operazione comprendeva circa 38 miliardi di dollari di attività, tra cui 12,9 miliardi di dollari di prestiti, acquistati con uno sconto di 2,7 miliardi di dollari.
Nello stesso periodo, la più grande banca svizzera, l’Ubs, ha accettato di acquistare la piccola e assediata rivale Credit Suisse per circa 3,2 miliardi di dollari, in un accordo lampo organizzato dal Governo svizzero. Con la Silicon Valley Bank che aveva spaventato i mercati, gli investitori avevano rapidamente perso fiducia nel Credit Suisse, da anni afflitto da scandali e cattiva gestione.
Le autorità di regolamentazione bancaria di tutto il mondo si sono mosse rapidamente per rafforzare la fiducia nel sistema. La Federal Reserve, la Banca del Canada, la Banca d’Inghilterra, la Banca del Giappone, la Banca Centrale Europea e la Banca Nazionale Svizzera hanno dichiarato che avrebbero lavorato per rendere più facilmente disponibili i finanziamenti in dollari. La Fed ha inoltre istituito un programma di prestiti di emergenza per fornire ulteriore sostegno alle banche.
Chi è First Citizens che ha comprato Svb
First Citizens, con sede a Raleigh, Nord Carolina, è una cosiddetta banca regionale. Negli ultimi anni è cresciuta in modo significativo, ha dichiarato di avere oltre 100 miliardi di dollari di attività e più di 500 filiali in 22 Stati. Con questa acquisizione First Citizens Bank si ingrandisce notevolmente, diventando la 36esima banca per dimensione negli Stati Uniti.