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Firenze: boom di affitti brevi e compravendite in picchiata. Casa in locazione? Un miraggio

Comprare o affittare casa a Firenze è diventato quasi impossibile. Prezzi alle stelle, domanda altissima e offerta bassissima. Nel frattempo gli affitti brevi preoccupano amministratori e residenti. Anche gli studenti sono in difficoltà

Firenze: boom di affitti brevi e compravendite in picchiata. Casa in locazione? Un miraggio

Trovare casa a Firenze? Una Mission Impossible degna della miglior interpretazione di Tom Cruise. Che sia per affitto, acquisto o anche solo per una singola stanza da universitari, la domanda è elevata, l’offerta è bassa (se non inesistente) e i prezzi sono alle stelle. Nel frattempo, in città proliferano gli affitti brevi, un mercato che non conosce crisi, con un conseguente effetto overturism che preoccupa amministratori e residenti. Il timore? Trasformare Firenze in una “città dei balocchi” con tanti (troppi) turisti e pochi (pochissimi) abitanti. 

Affitti brevi: il dibattito politico

Per affittare o comprare una casa nel capoluogo toscano si attendono mesi se non addirittura anni. E anche quando si riesce a trovare qualcosa, i prezzi stanno diventando talmente proibitivi da scoraggiare anche i portafogli più gonfi. Più ci si avvicina al centro storico e più la situazione peggiora, tanto che ormai si fa fatica a trovare qualcuno che abbia degli affacci sulle bellezze cittadine. Gli appartamenti in centro sono quasi interamente destinati agli affitti brevi, con un conseguente effetto overturism che non si sa come limitare. Un problema che riguarda molte città d’arte europee, ma che a Firenze sembra aver raggiunto vette tali da spingere le amministrazioni locali ad intervenire.  

Dopo mesi di polemiche, il primo settembre in Italia è entrato in vigore il Cin, il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi che sostituisce i sistemi di riconoscimento regionali con l’obiettivo di tenere traccia delle locazioni turistiche inferiori a 30 giorni. Un modo per tenere sotto controllo gli affitti a breve termine che però non sembra in grado di arginare un fenomeno sempre più diffuso. E così, Firenze, ha deciso di fare da sola.

Nell’ottobre del 2023, l’ex sindaco e oggi parlamentare europeo Dario Nardella aveva imposto uno stop agli affitti brevi nel centro storico della città. Lo scorso luglio però il provvedimento è decaduto a causa di una pronuncia del Tar e così la patata bollente è passata nelle mani della neosindaca Pd Sara Funaro che ha subito introdotto una variante nel Piano operativo urbanistico che resuscita il blocco.

Non è però detta l’ultima parola, anzi. I ricorsi (promessi o già presentati) contro la misura si moltiplicano e qualche giorno fa sulla questione è intervenuto anche il Tribunale di Firenze. In seguito a una causa intentata dai condomini di un palazzo nella centralissima via Cavour, una sentenza ha stabilito che non si può vietare di affittare casa ai turisti all’interno di un condominio. Il giudice ha infatti respinto le richieste dei residenti che lamentavano una violazione del regolamento condominiale, ritenendo valida e legittima l’attività imprenditoriale. 

Affitti brevi: a Firenze turismo “insostenibile”

Nel frattempo però i numeri di Firenze diventano sempre più preoccupanti. Secondo Jfc, società che si occupa di analisi dei fenomeni turistici, la città ha l’indice di sostenibilità più basso d’Italia sul rapporto tra affitti brevi e residenti. Secondo lo studio, che fissa a 1 il livello di sostenibilità ottimale, Firenze ha un tasso di 3,81, quasi il quadruplo. In numeri, in base a un rapporto di Inside Airbnb citato dal Corriere della Sera, gli affitti brevi a Firenze sarebbero oltre 12mila, di cui l’80% rappresentato da case intere e solo il 20% da stanze. Nel solo centro storico, le locazioni turistiche supererebbero quota 9mila. 

Diventa sempre più difficile gestire, soprattutto per le località con maggiore appeal internazionale, la relazione tra i residenti ed i turisti. O, per meglio dire, l’esplosione di licenze per affitti turistici da inserire nelle piattaforme online”, commenta l’amministratore unico di Jfc, Massimo Feruzzi, secondo cui diverse amministrazioni comunali “assistono impotenti a una progressiva riduzione degli stock degli alloggi disponibili per i cittadini, e al parallelo aumento degli affitti e del costo delle case”. 

Firenze: compravendite in calo e prezzi record per gli affitti

E se le case in locazione turistica sono sempre di più, quelle in affitto o in vendita sono sempre meno e sempre più care. Secondo un’analisi del Sole 24 Ore, in Italia il peso del canone libero è pari, in media, al 35,2% del reddito. I sei capoluoghi però supera abbondantemente il 40%. Quali? Al primo posto c’è proprio Firenze, dove l’affitto arriva al 46,5% del reddito, seguita da Roma al 41,5% e Bologna al 40,2%. 

Una realtà che sta incidendo anche sulle compravendite di abitazioni. Secondo l’Osservatorio 2024 di Nomisma, nel 2023 le compravendite nel capoluogo toscano avevano registrato un calo del 12,8% rispetto al 2022 e percentuali molto simili si sono registrate anche nel primo semestre dell’anno in corso. Non va meglio se si guarda agli affitti: la domanda è altissima in tutte le zone della città, mentre l’offerta è bassa. Il risultato? Prezzi sempre in aumento del 3% su base semestrale e del 6,9% su base annua, spiega Nomisma.

L’Osservatorio semestrale regionale di Immobiliare.it parla invece di prezzi superiori ai 4 mila euro/mq di media: precisamente 4.250, in aumento del 2,4% in sei mesi. Lo stesso studio evidenzia inoltre che per affittare un’abitazione servono 16,2 euro/mq, “con canoni su di oltre il 10% in un semestre e del 5,8% negli ultimi tre mesi”.

E nel caso in cui questi dati non bastassero, un recente report pubblicato da Housinganywhere, la piattaforma di affitto a medio termine più grande in Europa, afferma che Firenze è la seconda città più cara in Italia dietro a Roma e davanti a Bologna. Secondo il rapporto, infatti, da gennaio a giugno 2024 i canoni d’affitto degli appartamenti sarebbero cresciuti del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tradotto in cifre: per affittare un monolocale servono circa 1.100 euro, circa 39,2 euro al metro quadro. 

Il caro affitti coinvolge anche gli studenti

E il caro affitti a Firenze coinvolge anche gli studenti in attesa dell’inizio del nuovo anno accademico. Anche in questo caso, le stanze hanno raggiunto prezzi da capogiro. In base ai dati dell’osservatorio su Immobiliare.it, il costo di una singola in un anno è aumentato del 16%, la percentuale di incremento più alta a livello nazionale insieme a Napoli. In cifre, nel capoluogo toscano una camera costa 493 euro al mese, a fronte di una media nazionale di 461 milioni, con picchi che raggiungono i 650 euro mensili.

Simili anche i numeri contenuti in una recente ricerca di Udu-Sunia Cgil su 287 studenti che parlano di una media di 450-550 euro al mese per una singola e 300-400 euro per un posto letto in doppia. La zona più cara di Firenze è il centro dove servono 600 per una singola e 450 per una doppia doppia, seguita da Campo di Marte: 550 stanza singola, 400 doppia.

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