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Fiorentina-Napoli, stasera a Roma la finale di Coppa Italia che vale una stagione

Una notte da titolo. Roma apre la porte a Fiorentina e Napoli, per la finale di Coppa Italia numero 64 della storia. Ma in palio c’è molto più di un trofeo comunque tornato in auge dopo anni di anonimato: le due contendenti, ieri ricevute in Vaticano da Papa Francesco, si giocano il senso di un’intera stagione. Né Montella né Benitez vogliono ammetterlo, ma in caso di sconfitta l’annata avrebbe un sapore decisamente amaro per entrambe.

“Non sarà un trampolino di lancio ma nemmeno l’inizio di un ciclo che sta andando avanti da due anni – ha spiegato il tecnico viola. – E’ una finale, può succedere di tutto. Sento la pressione dell’attesa, con l’entusiasmo di una città che ci accompagna da giorni. Un’eventuale vittoria potrebbe cambiare il giudizio superficiale su una stagione che per me rimarrebbe comunque positiva”. “L’annata resterà buona comunque – gli ha fatto eco l’allenatore del Napoli. – Giocare una finale è sempre difficile, sia a noi che a loro piace giocare a calcio, dunque sarà una bella partita. Non c’è una favorita, vincerà la squadra con più determinazione, qualità e fortuna”. Rifiuta il ruolo di favorito Rafa Benitez, ma i fatti dicono che invece è proprio così.

Il Napoli, davanti ai viola in classifica di ben 8 punti, è quasi obbligato a vincere questa coppa. Lo impongono le pressioni della piazza, decisamente superiori rispetto alla Fiorentina, ma anche e soprattutto gli oltre 100 milioni spesi in sede di mercato, che stonerebbero non poco in una stagione da zero titoli. E poi, particolare non da poco, gli azzurri stanno meglio fisicamente. Benitez ha recuperato anche Higuain e potrà così schierare la formazione tipo, anzi sarà alle prese con le solite scelte scomode dovute all’abbondanza.

Viceversa Montella, tartassato dagli infortuni per tutta la stagione, dovrà affidarsi a numerosi giocatori in condizioni precarie, almeno stando alle indiscrezioni della vigilia. E poi, oltre al lungodegente Gomez, mancherà anche Cuadrado, squalificato per colpa di un’ammonizione sciocca rimediata in semifinale. Il dubbio più grande riguarda Neto, anche ieri allenatosi a parte: se non dovesse farcela toccherà a Rosati. Ci saranno invece Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, così come Giuseppe Rossi, alla prima convocazione dopo l’infortunio di gennaio. Montella dovrebbe affidarsi a un 4-3-1-2 con Neto (o Rosati) in porta, Tomovic, Rodriguez, Savic e Vargas in difesa, Aquilani, Pizarro e Borja Valero a centrocampo, Ilicic sulla trequarti, Joaquin e Matri in attacco.

Benitez invece opterà per il consueto 4-2-3-1 con Reina in porta, Henrique, Fernandez, Albiol e Ghoulam in difesa, Inler e Jorginho a centrocampo, Callejon, Hamsik e Mertens (o Insigne) sulle trequarti, Higuain in attacco. Calcio d’inizio alle 21, in uno stadio Olimpico gremito all’inverosimile. In palio c’è sì una coppa, ma anche, se non soprattutto, il voto di un’intera stagione.

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