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Fiorentina-Inter rinviata per il malore di Bove che fa sfiorare il dramma. Napoli in fuga, Juve beffata a 93° a Lecce

FC Inter

Dramma sfiorato. La domenica calcistica prometteva spettacolo a non finire, invece ha rischiato di trasformarsi in cronaca nera. Fortunatamente il malore che ha colpito Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina classe 2002, si è rivelato meno grave di quanto apparso in prima battuta, ma lo spavento è stato così grosso da far passare tutto in secondo piano. Il match del Franchi, per ovvi motivi, è stato rinviato a data da destinarsi sul risultato di 0-0 (probabilmente a febbraio assieme a Bologna-Milan), con tutto il mondo calcistico (e non solo) concentrato sulla sua salute, con quel mix di paura e sconcerto tipico di queste situazioni. Il destino ha voluto che la paura non si sia trasformata in tragedia, consentendoci di parlare anche di calcio: la vittoria del Napoli, sempre più padrone del campionato, il pari-beffa della Juve a Lecce, la sconfitta della Lazio a Parma, in attesa del posticipo odierno tra Roma e Atalanta (ore 20:45).

Malore per Bove, Fiorentina – Inter rinviata: “È in terapia intensiva, esclusi danni acuti”

Fiorentina-Inter doveva essere il clou della domenica, ancor più dopo la vittoria pomeridiana del Napoli. Al minuto 17’, dopo un bell’inizio che lasciava presagire una supersfida, Edoardo Bove, centrocampista di 22 anni in prestito dalla Roma, s’è accasciato in prossimità della panchina nerazzurra, togliendo il fiato a tutta Italia. La mente è andata subito al giugno 2021, quando Eriksen rischiò di morire durante il match europeo tra Danimarca e Finlandia, ma anche ad Astori e Morosini, scomparsi rispettivamente nel 2018 e nel 2012, seppur in circostanze differenti.

Sul Franchi è calato un silenzio inquietante e mentre la partita veniva rinviata per ovvie ragioni, tutti hanno pensato solo ed esclusivamente alla salute di Bove, portato d’urgenza all’ospedale Careggi di Firenze. Alle 20:32, dopo due ore di voci più o meno veritiere (dalle quali, comunque, emergeva un quadro meno grave del previsto), è arrivato il comunicato della Fiorentina a far tirare un bel sospiro di sollievo a tutti, pur con le cautele del caso. “ACF e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi comunicano che il calciatore Edoardo Bove, soccorso in campo a seguito della perdita di coscienza occorsa durante la gara Fiorentina-Inter, si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva – il testo diramato -. Bove è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Sarà rivalutato nelle prossime 24h”. Oggi, insomma, dovremmo saperne di più sulle cause dell’arresto cardiaco curato sull’ambulanza all’interno del campo (decisivo l’uso del defibrillatore), ma ciò che conta è che Edoardo sia vivo, a prescindere da ciò che accadrà alla sua carriera.

Torino – Napoli 0-1: Conte resta in vetta grazie a McTominay

Il dramma (fortunatamente!) solo sfiorato ci consente di parlare anche di calcio e di un Napoli sempre più al comando. Lo sarebbe stato a prescindere dal risultato di Firenze in virtù della vittoria di Torino, che ha confermato tutta la solidità di una squadra ormai mentalizzata dal suo allenatore. Lo spettacolo, infatti, non è la priorità degli azzurri, molto più focalizzati sui risultati e sui punti della classifica. Il successo contro i granata, ad ogni modo, è meritato e avrebbe potuto assumere contorni più netti se Milinkovic-Savic non avesse salvato più volte Vanoli, pur senza impedirgli di incassare la settima sconfitta nelle ultime otto partite. Conte ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza anzitutto dal punto di vista mentale, trascinata dagli acquisti voluti in estate, McTominay su tutti. Lo scozzese ha deciso la gara con un bel sinistro al 31’ del primo tempo, dopo che il Toro aveva avuto una grande occasione con Adams. La palla-gol più clamorosa però è arrivata con Coco, sciagurato nello scivolare a porta sguarnita e fallire il pareggio granata.

Nella ripresa, invece, il Napoli ha legittimato la vittoria in più occasioni, fallendo più volte il raddoppio grazie a Milinkovic-Savic, strepitoso su un colpo di testa di Olivera e su un tiro ravvicinato di Simeone. In fase difensiva poco da aggiungere, visto che i granata non sono più riusciti a rendersi pericolosi, anche per via dei cambi di Conte, focalizzati anzitutto sulla difesa del preziosissimo 0-1.

Conte: “Bella vittoria e ottima prestazione. McTominay? Contento di averlo scelto”

Sono contento del risultato e della prestazione, il Torino non è mai semplice da affrontare in questo stadio e in questo ambiente – l’analisi di Conte -. Il Toro per me è un’ottima squadra e Vanoli sta facendo un ottimo lavoro. Certo, va detto anche che il loro portiere è stato bravissimo, ha fatto delle parate importanti, solo la sua bravura ci ha impedito di fare altri gol. Abbiamo attaccato l’area in maniera cattiva, ci stiamo allenando tanto da questo punto di vista e sono molto contento, poi è inevitabile costruire una squadra solida se vuoi arrivare a giocare in Europa. McTominay? Siamo stati bravi perché non era un titolare al Manchester United, io lo conoscevo benissimo e Manna è stato molto abile a lavorare sotto traccia per portarlo qui. Inevitabile che ci sia voglia di rivalsa da parte di tutti, sono contento di non aver sbagliato colpo con lui”.

Lecce – Juventus 1-1: Rebic beffa la Signora in pieno recupero, Thiago Motta sotto accusa

Clima decisamente meno sereno in casa Juve, dove bisogna commentare l’ennesimo pareggio di una stagione all’insegna delle X. Inutile ribadire le cifre statistiche già elencate dopo gli 0-0 di Milano e Birmingham, anche perché questo di Lecce è decisamente diverso. Al Via del Mare, infatti, si è compiuta una vera e propria beffa che lascia tanto amaro in bocca alla Signora, raggiunta in pieno recupero dai giallorossi di Giampaolo. L’1-1 finale firmato Rebic fa malissimo ai bianconeri, un po’ per una classifica sempre meno allegra (i punti di distacco dal Napoli sono diventati sei), molto per una vittoria praticamente in saccoccia e sfuggita proprio a ridosso del fischio finale. Il rammarico è tanto e va al di là dell’episodio, nato da una palla persa di Cambiaso (sin lì uno dei migliori) e rifinita al meglio da Krstovic, per il tap-in avvelenato dell’ex milanista Rebic. Ancora una volta, infatti, la Juve non ha saputo chiudere il match, sfruttando male un primo tempo dominato (clamorose l’occasione fallita da Thuram e il palo di Conceiçao) e finendo per farsi risucchiare dal Lecce in un secondo all’insegna del botta e risposta, nel quale avrebbe potuto chiudere ogni discorso (anche se sul gol di Cambiaso è decisiva la deviazione di Gaspar), ma anche subire il pareggio-beffa. Si è avverata la seconda opzione, costringendo Thiago Motta a spiegare il perché di certi cambi (fuori Conceiçao, Yildiz e Gatti, dentro i giovani Pugno, Mbangula e Rouhi) e di una classifica sempre più deficitaria, quantomeno a livello scudetto.

Thiago Motta: “Siamo calati troppo, dobbiamo imparare dagli errori”

“Nel secondo tempo abbiamo risentito delle tante assenze – ha sospirato Thiago Motta -. Siamo andati bene nel primo, poi siamo calati nella ripresa e il Lecce è venuto fuori. Dobbiamo migliorarci, imparare dagli errori e prepararci per la prossima gara. Il gol preso? Non è colpa di Cambiaso che ha fatto la sua scelta, i gol si prendono per tanti piccoli errori, anche se potevamo evitare di subirlo all’ultimo. Adesso pensiamo alla prossima e a migliorarci. Perché non metto Yildiz centravanti? Lo può fare, l’ha fatto per un momento contro il Lille. Contro squadre compatte dobbiamo arrivare in area e nel primo tempo l’abbiamo fatto con lui e Conceiçao. Lui ha libertà e lo può fare perfettamente, anche se lo vedo più per arrivare in area che per starci, comunque sa fare tutte e due le cose e qui ho scelto Weah che sta aiutando molto la squadra. Bove? Dispiace per lui, per i suoi compagni e soprattutto per la sua famiglia, perché vivere certe cose è terribile. Speriamo che si riprenda, che stia bene, che recuperi nel miglior tempo possibile e che la famiglia si tranquillizzi”.

Parma – Lazio 3-1: Baroni cade sotto i colpi di Man, Haj e Delprato

Si ferma la corsa della Lazio, sconfitta a Parma dopo un mese e mezzo praticamente perfetto. Il 3-1 finale brucia, ma i ducali non hanno rubato nulla: Pecchia si conferma ammazza-grandi, visto che aggiunge un’altra tacca dopo la vittoria sul Milan e il pareggio contro Fiorentina e Juventus. I biancocelesti escono comunque a testa alta, alla luce di un KO figlio anzitutto degli episodi. Il primo è arrivato dopo appena 2’ quando l’arbitro ha annullato il gol di Rovella per un fallo su Haj, dopodiché lo stesso centrocampista ha propiziato il vantaggio del Parma con un passaggio sciagurato a Man, per il clamoroso 1-0 (6’). La partita si è dunque ribaltata, con la Lazio costretta ad attaccare una squadra chiusa, ma sempre pronta a pericolose ripartenze. Baroni pensava di poterla ancora ribaltare, ma a inizio ripresa ecco la super giocata del giovanissimo Mohamed Haj, diciottenne tunisino lanciato a sorpresa da Pecchia, bravissimo a battere Provedel con un destro a giro da urlo (53’). A quel punto l’idea della rimonta è diventata difficilissima da realizzare, anche se le speranze laziali si sono riaccese al minuto 81: errore goffo della coppia Valeri-Suzuki e tap-in facile facile di Castellanos. Pareggio possibile, anzi no, perché con la Lazio tutta sbilanciata in avanti il Parma ne ha approfittato, chiudendo il match con il 3-1 di Delprato in campo aperto (90+1’).

Baroni: “Dispiaciuti per il risultato, ma la strada è quella giusta”

Mi dispiace per i nostri tifosi, sono venuti in tantissimi come sempre e hanno visto una squadra generosa che ha fatto di tutto per vincere – le parole di Baroni -. Abbiamo creato con generosità, crossato e tirato molte volte come contro il Ludogorets: 95 ingressi in area, 32 cross, 16 conclusioni di cui 8 in porta, questa è la strada. Ci sono momenti in cui la palla non gira bene, dobbiamo fare qualcosa in più ed essere lucidi, ma la squadra eccetto i due errori sui gol ha fatto una bella gara. In quel momento c’era la voglia, mancavano ancora diversi minuti, la conduzione della gara però mi è piaciuta. Napoli? Vediamo, sicuramente proviamo a recuperare Dia, questi ragazzi comunque ci danno assolute garanzie. Lo sbaglio di Rovella? Quella è una giocata che chiedo io, non lo considero neanche un errore. Chiedo solo di crescere e non ripetere queste situazioni, siamo feriti e addolorati, ma sarei più preoccupato se avessimo vinto giocando male e non meritando”.

Roma – Atalanta (ore 20:45, Dazn e Sky)

All’appello della 14esima giornata manca ancora la partita di Roma tra i giallorossi di Ranieri e l’Atalanta di Gasperini. Fino a pochi mesi fa si sarebbe trattato di una sfida per la Champions, oggi invece non ha senso parlare di scontro diretto, alla luce dei 15 punti che separano le due squadre. La lanciatissima Dea (10 vittorie nelle ultime 11 partite tra campionato e coppa) si ritrova addirittura a fare pensieri di scudetto, mentre la Roma deve anzitutto rimettere insieme i cocci di una gestione scriteriata, per poi pensare di partita in partita e vedere cosa potrà fare.

La cura Ranieri, a giudicare dalla sfida col Tottenham, ha già portato i primi risultati, nonostante un calendario tutt’altro che clemente. Da domani, almeno sulla carta, andrà decisamente meglio con Lecce, Braga, Como, Sampdoria (Coppa Italia) e Parma, ma ciò non significa che i giallorossi non debbano fare di tutto per vincere già oggi, conquistando punti fondamentali anche dal punto di vista psicologico. Non ha di questi problemi invece la Dea, capace di vincere segnando valanghe di gol sia in campionato che in Champions League, tanto da sdoganare traguardi (eccezion fatta per lo scaramantico Gasperini) impensabili fino a pochi mesi fa.

Ranieri: “Abbiamo visto un barlume di luce, ma ci serve ancora tempo”

“A Londra c’è stato un barlume di luce, ho visto giocatori che vogliono qualcosa di positivo – ha spiegato Ranieri -. Ora dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi. Non stiamo bene come io vorrei, ma non è possibile dopo appena 10 giorni, però le note negative di Napoli si sono affievolite. Possiamo vincere o perdere, ma lo ripeto: dobbiamo rendere i tifosi orgogliosi. Dal 24 settembre l’Atalanta ha fatto 10 vittorie e 2 pareggi, segnando ben 35 gol, è prima per gol fatti, per occasioni create, per tiri in porta. L’Atalanta ti mangia e io non voglio che la mia squadra venga mangiata, quindi mi aspetto una gran bella partita. Vorrei che i tifosi uscissero dallo stadio dicendo ‘Finalmente hanno fatto tutto ciò che avrebbero dovuto fare’. Abbiamo giocatori importanti che stiamo cercando di riportare alla loro bellezza, poi sarà il futuro l’allenatore a decidere chi tenere. Roma non è stata costruita in una notte, quindi dateci più tempo”.

Roma – Atalanta, le probabili formazioni

Roma (3-5-2): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Cristante, Pellegrini, Angelino; Dybala, Dovbyk
In panchina: Ryan, Marin, Sangaré, Abdulhamid, Dahl, Dybala, Paredes, Le Fée, Zalewski, Celik, Baldanzi, El Shaarawy
Allenatore: Ranieri
Indisponibili: Hermoso, Shomurodov§
Squalificati: Pisilli

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, Ederson, De Roon, Ruggeri; De Ketelaere, Lookman; Retegui
In panchina: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Kossounou, Scalvini, Godfrey, Palestra, Sulemana, Brescianini, Cuadrado, Samardzic, Pasalic, Zaniolo
Allenatore: Gasperini (squalificato, in panchina Gritti)
Indisponibili: Scamacca, Zappacosta
Squalificati: nessuno

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