Il fintech italiano ha preso il volo. Secondo l’ultima indagine di Bankitalia, i numeri parlano chiaro: nel biennio 2021-2022 sono stati investiti circa 600 milioni di euro in tecnologie innovative, una cifra destinata a salire a 901 milioni nel biennio successivo, con ulteriori 380 milioni previsti a partire dal 2025. Questi investimenti, che coprono 430 progetti, di cui il 63% sono nuovi, rappresentano complessivamente il 56% della spesa totale nel settore.
Oltre all’incremento degli investimenti finanziari, l’indagine di Via Nazionale evidenzia una crescita significativa in diversi aspetti chiave del settore fintech. La dimensione dei progetti sta gradualmente aumentando, insieme al coinvolgimento del personale e alle collaborazioni con aziende tecnologiche. È interessante notare anche un aumento delle partecipazioni azionarie in società fintech. Tuttavia, nonostante questa espansione, emerge una tendenza alla consolidazione, con una minore percentuale di nuovi progetti rispetto al passato.
Tendenze di investimento
Nonostante la crescente attenzione verso la trasformazione digitale, l’indagine rileva un’allocazione relativamente concentrata delle risorse, con l’87,5% della spesa fintech attribuita ai primi 10 investitori. Questi progetti spaziano dalle piattaforme web-mobile all’intelligenza artificiale e alle Application Programming Interface (Interfaccia di Programmazione delle Applicazioni, Api), con un crescente interesse per il cloud computing.
Per portare avanti tali progetti, le collaborazioni con imprese tecnologiche sono notevolmente aumentate. Inoltre, si è assistito a un aumento delle acquisizioni dirette di partecipazioni in aziende IT specializzate, con un valore totale di 1,114 miliardi di euro.
Le tecnologie chiave: piattaforme web-mobile, AI e Api
Le tecnologie principali coinvolte negli investimenti sono le piattaforme web-mobile (20,5%), l’intelligenza artificiale (16,5%) e le Api (14,9%), che insieme costituiscono oltre la metà dei progetti. Si osserva un aumento degli investimenti per queste tecnologie, mentre alcune, come le Api e le tecnologie biometriche, hanno registrato una diminuzione.
Gli investimenti sono concentrati principalmente nelle aree di intermediazione finanziaria e pagamenti, rappresentando rispettivamente il 43,7% e il 39,4% della spesa totale. Le innovazioni spaziano dalla digitalizzazione del processo di credito alla creazione di wallet digitali per i pagamenti. Tecnologie come l’AI e la Rpa (Robotic Process Automation) hanno notevolmente migliorato i processi di back office e le interazioni con i clienti.
Strategie chiave per la gestione del rischio
Le principali ricadute degli investimenti sono previste sui rischi operativi, con una riduzione attesa delle frodi e delle spese legali. Tuttavia, emerge un aumento del rischio legato all’outsourcing Ict, con la gestione del rischio delle terze parti che diventa sempre più fondamentale. È essenziale garantire che i fornitori rispettino rigorosi standard di sicurezza per proteggere i dati dei clienti.
Sebbene i nuovi progetti per l’open banking siano in diminuzione, emergono iniziative legate ai servizi di pagamento e all’identità digitale. Questi settori emergenti promettono una maggiore efficienza e sicurezza per gli utenti, grazie a soluzioni come wallet digitali e sistemi di autenticazione avanzati. Contemporaneamente, l’espansione delle iniziative sull’identità digitale mira a garantire autenticazione sicura online. La blockchain è sempre più utilizzata per proteggere le informazioni personali, riducendo rischi di frode e furto di identità.
Un impegno crescente si rivolge al contrasto del riciclaggio di denaro e altre attività illecite. L’adozione di intelligenza artificiale e apprendimento automatico permette un monitoraggio più efficiente delle transazioni, mentre l’automazione nella verifica della clientela riduce i tempi e i costi. Tuttavia, vanno affrontate sfide come la privacy dei dati e l’aderenza ai regolamenti. Bilanciare tecnologia all’avanguardia con sicurezza è cruciale per mantenere la competitività e la fiducia dei consumatori.