Finmeccanica archivia i primi nove mesi dell’anno con utili netti per 160 milioni di euro, contro la una perdita netta di 24 milioni registrata nello stesso periodo del 2014. Senza considerare le attività dei trasporti – Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, la cui vendita a Hitachi è stata appena conclusa – i profitti arrivano comunque a 150 milioni, contro la perdita di 54 del periodo gennaio-settembre 2014.
Quanto al fatturato, è cresciuto del 4,6%, a 9 miliardi, mentre l’Ebita ha fatto segnare un +44,7%, a 745 milioni. Gli ordini sono aumentati del 2,6%, a 7,79 miliardi, anche se il portafoglio ordini è calato dell’1,8%, a 28 miliardi. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 5,12 miliardi, a fronte dei 5,35 miliardi dei primi nove mesi dell’anno scorso e dei 3,96 miliardi di fine 2014.
Intanto, in linea con “gli accordi firmati il 24 febbraio e in seguito alla distribuzione di un dividendo pari a 0,15 Euro, come comunicato il 6 marzo 2015, il prezzo di acquisto delle azioni di Ansaldo Sts pari a 9,50 euro per azione, per un corrispettivo totale di 761 milioni di euro per l’intera partecipazione venduta”, si legge in una nota di Finmeccanica e Hitachi.
Il corrispettivo totale netto pagato a Finmeccanica al closing in base all’accordo di acquisto dell’attuale business di Ansaldo Breda, comprensivo del patrimonio immobiliare, ammonta a circa 30 milioni di euro.
Finmeccanica ribadisce che, per effetto del deconsolidamento del settore ferroviario, sia avrà una riduzione di circa 600 milioni dell’indebitamento e una plusvalenza di circa 250 milioni. Hitachi lancerà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni di Ansaldo Sts.
