Alcuni manager di Finmeccanica sono volati in Giappone nei giorni scorsi nel tentativo di rilanciare la trattativa con il gruppo nipponico Hitachi per la cessione di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts, le due aziende ferroviarie di Piazza Monte Grappa.
Finmeccanica ha già rifiutato, in precedenza, una prima offerta di Hitachi, giudicando irricevibili le condizioni poste dai giapponesi per l’acquisto di AnsaldoBreda, azienda produttrice di treni e metro in crisi da alcuni anni e oggi nel pieno di un costoso piano di ristrutturazione: Hitachi intendeva infatti chiudere uno stabilimento, tagliando il personale, e pretendeva che Finmeccanica rimanesse responasabile sulle commesse in essere.
Nonostante ciò, il gruppo ha ancora necessità di dismettere attività civili per accumulare un miliardo di euro che servirà a ridurre l’indebitamento.
Oltre alla trattativa con Hitachi rimane in sospeso, per Finmeccanica, la cessione di Ansaldo Energia, per la quale è passata i pole position la cordata Fsi-imprenditori italiani, che dovrebbe acquistare una quota di circa il 30%, portando nelle casse dell holding una cifra di gran lunga inferiore agli 1,3 miliardi di euro ipotizzati per i tedeschi di Siemens.