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Finmeccanica, Pansa: “Disciplina prussiana per riconquistare i mercati”

E’ necessaria per riconquistare la fiducia dei mercati, nel portare avanti la riorganizzazione industriale del gruppo – Lo ha sottolineato ieri il direttore generale Alessandro Pansa, intervenendo a un dibattito su Finmeccanica e la sostenibilità – Vi ha partecipato anche il presidente Orsi

Finmeccanica, Pansa: “Disciplina prussiana per riconquistare i mercati”

All’Ara Pacis a Roma, Finmeccanica, il gruppo di difesa italiano, ha ospitato un dibattito sul “Bilancio di sostenibilità 2011“. Ed è stata l’occasione anche per parlare delle prospettive più generali. “Per riconquistare la fiducia dei mercati – ha sottolineato il direttore generale Alessandro Pansa – occorre disciplina prussiana”.

Il primo a parlare, comunque, è stato il Presidente e Ceo di Finmeccanica Giuseppe Orsi. Ha espresso quanto sia importante che Finmeccanica migliori i conti, anticipi i suoi concorrenti, migliori la sua immagine, evolva le strategie, e riesca soprattutto a diventare più tecnologicamente avanzata ma allo stesso tempo sostenibile.

A prendere la parola poi è arrivato il direttore generale e Cfo di Finmeccanica Alessandro Pansa, rispondendo alla domanda come Finmeccanica possa interpretare la sostenibilità in quanto “driver del cambiamento”. Pansa ha sottolineato che è necessario sapere innanzatutto di cosa si stia parlando partendo da due presupposti: il primo come si fanno le cose, e il secondo è cosa si fa. Si è soffermato innanzitutto sul primo punto, affermando che esiste un problema che Finmeccanica deve affrontare: “il problema della relazione tra sostenibilità e ristrutturazione” (rimettere a posto i conti, assicurando un miglioramento della società). C’è soprattutto un aspetto che Finmeccanica non può sottovalutare: “Finmeccanica non fa le scarpe. […] Finmeccanica fa un’altra cosa: produce tecnologie”. Cioè si deve preoccupare maggiormente dell’inquinamento.

Alessandro Pansa ha dato il via ad una missione importante del gruppo di difesa civile e militare: “Garantire un alto tenore di vita ai cittadini, senza però mettere a repentaglio la sopravvivenza di tutti gli altri. Noi possiamo essere sostenibili all’interno di come facciamo le cose, ma non necessariamente su che cosa le facciamo. E la vera sfida è di esserlo in entrambe le cose”.

Il microfono poi è ripassato tra le mani di Pansa dopo che hanno parlato i due professori Becchetti e Andreatta. La domanda stavolta è stata più specifica: come si attraggono nuovi investitori? Alessandro Pansa scherza: “Se sapessi come rispondere alla domanda avremmo risolto metà dei nostri problemi.” Anche se non sono quelli legati alla finanza: cioè alla correlazione del problema delle buone performance azionarie, che però non rappresentano in automatico una buona struttura industriale. E questi due concetti erroneamente si pensava coincidessero; ma non è così. Infatti secondo il Direttore generale è un processo lungo. Ora, però è tempo di rispondere seriamente alla domanda: “Per riconquistare un’accettabile fiducia sui mercati, siamo costretti a portare avanti iniziative di miglioramento industriale, non tanto in tempi accelerati, ma con una disciplina prussiana”.

Gli investitori si possono attrarre con tre modalità e momenti: 1) facilità di scalabilità delle aziende italiane; 2) fiducia dei mercati (che non amano le novità e i cambiamenti, perdono facilmente la fiducia che si può riconquistare solo con un lungo processo di miglioramento dell’industria ma c’è comunque bisogno di continuità); 3) contabilità”.

Poi è stato il turno del ministro dell’ambiente Clini, che ha ringraziato Finmeccanica e in particolare Telespazio, i quali hanno l’obbiettivo primario di ridurre il carbone, come hanno confermato nelle conferenze di Rio+20. Il ministro infine spera in una futura collaborazione tra Finmeccanica e il Ministero. 

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