Finmeccanica crescerà nei prossimi anni, cercando di incrementare gli anche gli investimenti. Lo ha affermato l’amministratore delegato del gruppo controllato dal Tesoro, Alessandro Pansa, in un’audizione alla Camera: “Prevediamo una crescita negli anni delle nostre dimensioni – ha detto –. Quanto agli investimenti, che Finmeccanica fa nell’ordine di un miliardo di euro, non prevediamo che si riducano. Anzi, potranno anche crescere”.
Il manager ha sottolineato che l’obiettivo è “far diventare Finmeccanica un gruppo integrato, con tecnologie comuni e compatibili per tutte le attività che il gruppo svolge: questo vale per l’aeronautica, l’aerospazio, la difesa. Riteniamo che Finmeccanica non possa essere una conglomerata: non può essere una federazione di aziende, ma una unione di aziende”.
D’altra parte, secondo Pansa c’è anche il rischio che tutti “i sacrifici” compiuti negli ultimi anni per il risanamento della società siano “vanificati dalla situazione di AnsaldoBreda. Il rischio di dover pensare a ulteriori operazioni di amputazioni o spezzettamento del gruppo è un rischio che si correrebbe se non si deconsolidasse AnsaldoBreda: la situazione economico-finanziaria non è compatibile con quella di un’azienda quotata sul mercato”.
Infine, per quanto riguarda la creazione di un polo ferroviario italiano, Pansa dice di non avere “nulla in contrario”, ma di ritenere che non possa essere assegnato a Finmeccanica, “per il semplice motivo che questa iniziativa richiede capacità patrimoniali, investimenti e impegni economico-finanziari che sono molto al di là delle capacità di Finmeccanica”.
A pochi minuti dalla chiusura il titolo in Borsa di Finmeccanica viaggia in rosso dello 0,4%.
