Finmeccanica chiude il 2012 in rosso di 786 milioni di euro, riducendo nettamente le perdite da 2,306 miliardi registrate nel 2011. I ricavi migliorano invece a 17,2 miliardi (+1%). Il risultato negativo è influenzato da impairment di avviamenti nel settore dell’elettronica per la difesa e sicurezza relativi a Selex Es (155 milioni) e a Drs (993 milioni), al netto dei quali il dato sarebbe positivo di 362 milioni. L’indebitamento finanziario netto a fine 2012 era di 3,37 miliardi, sostanzialmente in linea con il dato di fine 2011 (pari a 3,44 miliardi).
L’Ebitda adjusted è di 1,080 miliardi, in forte miglioramento rispetto ai -216 milioni dell’anno precedente. Sale anche il free operating cash flow, positivo per 89 milioni contro i (-358 milioni del 2011). Gli ordini sono calati invece del 2,2%, a quota 16,7 miliardi. Il portafoglio ordini è di 44,9 miliardi, “equivalente a circa due anni e mezzo di produzione”, spiegano dalla società.
Nel solo quarto trimestre 2012, il risultato netto è negativo per 932 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita da 1,9 miliardi del periodo ottobre-dicembre 2011. Al netto degli impairment, il dato sarebbe positivo per 200 milioni. I ricavi sono pari a 5,1 miliardi, sostanzialmente in linea con il quarto trimestre del 2011, mentre l’Ebitda adjusted è di 339 milioni, in risalita rispetto ai -30 milioni del quarto trimestre del 2011. In generale, Finmeccanica sottolinea che i risultati 2012 sono “in linea con le guidance”.
Quanto al 2013, secondo l’amministratore delegato Alessandro Pansa il gruppo tornerà in utile: “Nei nostri budget è così”, ha detto in conferenza stampa dopo il cda sul bilancio annuale, spiegando però che mancheranno ancora una volta i dividendi. Finmeccanica prevede di chiudere quest’anno con ricavi tra 16,7 e 17 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2012. L’Ebitda adjusted crescerà nei settori aeronautica ed elicotteri e calerà nell’elettronica per la difesa e la sicurezza (specialmente in Drs, mentre ci sarà un leggero miglioramento in Selex Es), mentre risulterà ancora negativo nel segmento veicoli. L’Ebitda adjusted ammonterà a circa 1,1 miliardi di euro, in linea con il risultato del 2012.
In ogni caso, “il 2013 non sarà ancora un anno di svolta – ha sottolineato ancora Pansa -, ma consolidiamo e incrementiamo i risultati del piano di ristrutturazione industriale. Il processo di riassetto sta andando avanti con tempi, modi e risultati non immediati e non esaltanti, però va avanti come deve essere un sano e serio programma di sviluppo. Certi risultati non si raggiungono dalla sera a mattina. I tempi sono quelli che occorrono e noi riteniamo che siano quelli giusti”.
Il settore ferroviario “sta ancora soffrendo”, ma “c’è un significativo miglioramento in alcuni settori ancora in difficoltà nel 2011, come l’aeronautica, che nel 2012 ha raggiunto risultati certamente migliori grazie al riassetto, e il gruppo Selex, che era una congerie di diverse società scollegate e che con la fusione è stato messo in un processo che lo condurrà a ristrutturarsi e a disporre di una struttura industriale più stabile e sostenibile”. L’ad prevede di avviare “nuove iniziative di carattere strutturale”, soprattutto le dismissioni rimaste bloccate (ma Drs non sarà ceduta), che porteranno anche a una “riduzione dell’indebitamento”. L’assemblea è stata convocata per il 30 maggio per i conti e per la nomina di due consiglieri, uno dei quali dovrebbe essere il nuovo presidente che affiancherà Pansa, in carica fino al 2014.
Dopo il forte rialzo di ieri, stamane il titolo di Finmeccanica cede oltre tre punti e mezzo a Piazza Affari, il peggior ribasso del Ftse Mib.