Un patto con i sindacati. Un protocollo per la competitività firmato con Fiom, Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Finmeccatica disegna un nuovo modello di relazioni industriali che guarda al sistema partecipativo tedesco e non più al modello anglosassone. “Abbiamo capito – ha detto l’amministratore delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa – che il modello anglosassone, che faceva solo gli interessi degli azionisti e dei mercati finanziari, non basta più. Serve un sistema che tuteli anche l’attività produttiva”.
Il protocollo vuole creare un coinvolgimento diretto dei sindacati nella conoscenza e nel confronto sulle scelte stragiche del gruppo. Introduce, sostanzialmente, tre novità. In primis un Osservatorio sulle strategie che sarà composto dai vertici di Finemccanica e da tre rappresentanti delegati di Fiom, Fim e Uilm e si riunirà due volte l’anno. Poi un Osservatorio nazionale di settore che riunisce, oltre ai vertici del gruppo e ai rappresentanti sindacali, anche le singole società controllate. Infine il protocollo prevede anche un livello di confronto internazionale: i sindacati parteciperanno a sessioni di approfondimento sui temi transanazionali come le innovazioni tecnologiche e l’organizzazione del lavoro.
Molte le aspettative dei sindacati. Il leader Cisl, Raffaele Bonanni, ha detto che “il suo sindacato intende esportare questo modello in tutte le grandi aziende italiane”. Per la Fim questo sistema “è alla stregua di un Comitato di sorveglianza” (Marco Bentivogli). Giovanni Contento, della Uilm, ha detto che si tratta di “una nuova forma di tutela e sostegno alle riorganizzazioni aziendali”.
Le parti si sono impegnate le une con le altre affinchè gli accordi applicativi arrivino entro luglio.