Finmeccanica archivia un anno positivo dal punto di vista economico e si prepara a cambiare nome in “Leonardo” a partire dal 2017. Per quanto riguarda i conti, il 2015 si è chiuso con un utile netto di 527 milioni, dai 20 del 2014. I ricavi sfiorano i 13 miliardi, in crescita dell’1,8%. L’ebita aumenta del 23,3%, a 1,2 miliardi, con un Ros che passa dal 7,7% al 9,3%. Gli ordini calano del 2,3%, a 12,37 miliardi, con un portafoglio in riduzione del 2% a circa 28,8 miliardi. Il free operating cash flow sale a 307 milioni dai 65 del 2014. L’indebitamento finanziario netto scende del 17,3%, a circa 3,28 miliardi.
Il calo degli ordini è arrivato “per effetto del decremento registrato negli Elicotteri e nell’Aeronautica – scrive la società –, che risentono di alcuni slittamenti di ordini della Difesa e del momento di crisi di alcuni mercati, con particolare riferimento all’Oil&Gas per gli Elicotteri, sostanzialmente compensato dal significativo incremento registrato dall’Elettronica per la Difesa e Sicurezza, attribuibile a una buona performance commerciale di Drs, anche sui mercati internazionali, e a significativi ordini in Selex ES (tra i quali si segnala quello per sistemi navali su programmi nazionali, di cui ha beneficiato anche il settore Sistemi di Difesa), oltre che dall’effetto favorevole del cambio. Il ‘book-to-bill’ (rapporto ordini/ricavi) risulta pari a 0,95, in lieve calo rispetto al 2014 (in cui era pari a 0,99)”.
Il lieve incremento dei ricavi, invece, è “attribuibile sostanzialmente ad un più alto valore dei tassi di cambio dollaro/euro e sterlina/euro, di cui hanno beneficiato l’Elettronica per la Difesa e Sicurezza – in particolare Drs – e, in misura inferiore, gli Elicotteri”.
Quanto alla “significativa crescita” della redditività, “che evidenzia il successo delle iniziative poste in essere per il miglioramento dei processi industriali e la razionalizzazione della spesa – prosegue la nota –, è attribuibile in particolare all’Elettronica per la Difesa e Sicurezza, in virtù del previsto miglioramento di redditività in alcune aree di business della Divisione Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni e dei benefici derivanti dalle ristrutturazioni e dall’efficientamento in corso delle strutture e dei processi industriali. Di rilevo anche il risultato dell’Aeronautica, sostenuto dal maggior contributo di Atr, grazie anche a un positivo effetto del cambio dollaro/euro, oltre che la sempre solida performance degli Elicotteri”, mentre “il calo dello Spazio è attribuibile agli oneri rilevati su uno specifico programma”.
La forte crescita del risultato netto ordinario (253 milioni) è arrivata “per effetto del citato miglioramento dell’Ebit” (+48,1% a 884 milioni) e “di minori oneri finanziari” solo parzialmente compensati dall’incremento delle imposte (attribuibile agli effetti sulla fiscalità differita della riduzione del tax rate atteso a partire dal 2017, parzialmente compensati dalla minor incidenza dell’Irap a seguito della revisione della base imponibile, e a accantonamenti a fronte di rischi fiscali)”.
Finmeccanica rileva poi che il risultato netto beneficia “anche della plusvalenza rilevata sulle cessioni nel settore Trasporti (248 milioni), oltre che dei risultati delle attività cedute sino alla data di closing e della plusvalenza realizzata da Drs in sede di cessione di attività minori. L’andamento di cassa nel 2015 ha evidenziato sensibili progressi rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, con un miglioramento concentrato in particolare nell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e negli Elicotteri. L’organico al 31 dicembre 2015 si attesta a 47.156 unità con una riduzione netta di 7.224 unità rispetto alle 54.380 unità al 31 dicembre 2014 per effetto, principalmente, del deconsolidamento del settore Trasporti”.
I dati del quarto trimestre indicano, invece, performance meno incoraggianti rispetto al resto dell’esercizio. Nel dettaglio, gli ordini sono calati del 9,7% a 4,58 miliardi, i ricavi del 4% a circa 4 miliardi, mentre l’ebitda è cresciuto del 6,3% a 692 milioni, l’ebita è risultato in linea con il quarto trimestre 2014 a 463 milioni e l’ebit è aumentato del 4,8% a 285 milioni. Il risultato netto ordinario è stato di 103 milioni, rispetto ai 69 milioni del quarto trimestre 2014, mentre il free operating cash flow è stato positivo per 1,242 miliardi, inferiore di 178 milioni rispetto al quarto trimestre 2014.
Il cda ha quindi deciso di sottoporre all’assemblea la proposta di rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie al servizio dei correnti Piani di incentivazione/coinvestimento, fino ad un massimo di 2 milioni di azioni per un periodo di diciotto mesi a far data dalla delibera assembleare.
Il cda ha infine deliberato il rinnovo per ulteriori 12 mesi del programma quadro di emissioni obbligazionarie denominato ‘Euro Medium Term Note Programme’ (EMTN), lasciando invariato l’importo massimo complessivo di utilizzo a 4 miliardi. Il rinnovo – spiega la nota – viene effettuato dal gruppo Finmeccanica annualmente nell’ambito delle proprie attività ordinarie di gestione finanziaria.
Quanto al nome, la nuova Finmeccanica voluta dall’amministratore delegato da Mauro Moretti si chiamerà “Leonardo” a partire dall’inizio del 2017. La nuova denominazione sociale sarà portata all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti (convocata in data 22, 27 e 28 aprile, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione). In un contesto “di ridefinizione di obiettivi e priorità, in cui la società disegna nuovi modelli di sviluppo e si propone con un nuovo ruolo – si legge in una nota – si avverte la necessità di un nome nuovo che la rappresenti e costituisca il primo e più importante punto di sintesi tra i valori profondi che la caratterizzano e che ne sostengono le strategie”.
In particolare – si legge nella nota del gruppo – la proposta del cda “è di modificare la denominazione sociale anteponendo la nuova denominazione a quella attuale sino al 31 dicembre 2016 (con possibilità, in forma abbreviata, di utilizzarle entrambe singolarmente sino al 31 dicembre 2016), così da assicurare alla società un arco temporale sufficiente a garantire la necessaria continuità nei rapporti con i Paesi esteri, e disponendo l’utilizzo esclusivo della nuova denominazione a partire dal primo gennaio 2017”.
Nello specifico, “la proposta – conclude la nota – prevede che la società assuma a far data dal primo gennaio 2017 la denominazione sociale ‘Leonardo – Società per azioni’ (in forma abbreviata ‘Leonardo S.p.a.’) e, sino al 31 dicembre 2016, la denominazione sociale ‘Leonardo – Finmeccanica – Società per azioni’ (in forma abbreviata ‘Leonardo S.p.a.’ o ‘Finmeccanica S.p.a.’)”.
La società ha deciso di non distribuire dividendo nemmeno quest’anno per proseguire l’opera di rafforzamento economico. Oggi il titolo in Borsa di Finmeccanica ha aperto in ribasso di oltre il 2%, segnalandosi come uno dei peggiori titoli del Ftse Mib.
Intanto, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni presso gli uffici di Roma, Genova, Napoli e Milano di Ansaldo Sts, di Hitachi e di Finmeccanica, su mandato della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sulla cessione di Ansaldo Sts e di Ansaldo Breda. L’inchiesta è nata dall’esposto del fondo azionista di minoranza Bluebell sull’ipotesi di un’intesa tra Finmeccanica e il gruppo giapponese nella cessione a quest’ultimo del 40% di Ansaldo Sts (con conseguente poi lancio dell’Opa obbligatoria sul restante 60% al prezzo di 9,50 euro per azione), in parallelo però alla vendita sempre ai giapponesi anche di Ansaldo Breda.
“Non ho niente da aggiungere sull’indagine”, ma “sono assolutamente sicuro che il prezzo fosse il migliore che ci si potesse aspettare”, ha detto l’amministratore delegato, Mauro Moretti, durante la presentazione agli analisti. Moretti ha quindi preso un tablet indicando il prezzo di Borsa di Ansaldo Sts: “Questa è la risposta”, ha chiosato.