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Fininvest: utile 2023 a doppia cifra, ma i Berlusconi dimezzano il dividendo a 51 milioni. Un sultano a Villa Certosa?

L’utile netto 2023 è cresciuto del 29,2% a 252,9 milioni. I figli di Silvio Berlusconi hanno però deciso di ridurre il dividendo da 100 a 51 milioni. Intanto il sultano del Brunei è stato visto a Villa Certosa, il principale asset immobiliare del gruppo da cui la famiglia potrebbe incassare 300-500 milioni

Fininvest: utile 2023 a doppia cifra, ma i Berlusconi dimezzano il dividendo a 51 milioni. Un sultano a Villa Certosa?

Crescita a doppia cifra per l’utile netto del gruppo Fininvest, ma gli azionisti, che non sono altro che i figli di Silvio Berlusconi, hanno deciso di dimezzare il dividendo per quest’anno: sarà di 51 milioni, contro i 100 dell’anno scorso. Il calcolo si basa sul bilancio 2023, che a sua volta viene formato dai risultati delle controllate e delle partecipate: Mfe-Mediaset, Mondadori, Monza calcio e Mediolanum, tutti con dati complessivamente positivi. Solo il calcio resta un business difficile e una svalutazione del Monza ha contribuito al calo del dividendo, oltre che al minor contributo della partecipata Mediolanum, che nel 2022 aveva dato una remunerazione eccezionale.

Utile netto 2023 cresce del 29,2%. Risultato operativo +7,1%

L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2023 che vede un utile netto in crescita del 29,2% a 252,9 milioni di euro. I ricavi consolidati, spiega una nota, sono di 3.870,5 milioni (+1,3%), il margine operativo lordo è di 850,2 milioni (860,1 milioni in 2022), il risultato operativo è positivo per 266,1 milioni (+7,1%). La posizione finanziaria netta del gruppo al 31 dicembre 2023 evidenzia un indebitamento di 1.075,6 milioni, sostanzialmente in linea rispetto ai 1.072,6 milioni del 31 dicembre 2022. La posizione finanziaria netta totale, ovvero dopo l’applicazione dell’Ifrs 16, è pari a 1.260,2 (1.232,8 milioni a fine 2022). Inoltre nel 2023 il gruppo ha effettuato investimenti per 639,7 milioni (563,2 milioni nel 2022) e il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2023 risulta pari a 4.699,6 milioni.

La suddivisione del dividendo tra i fratelli

Dopo la morte del padre, Marina e Pier Silvio Berlusconi controllano quote paritetiche di Fininvest, arrivando così a circa il 53% dei diritti di voto, mentre Barbara, Eleonora e Luigi detengono in comune circa il 47% della holding. Il nuovo statuto prevede che Fininvest distribuisca almeno il 50% dell’utile della capogruppo. Dei 51 milioni di dividendo, Marina e Pier Silvio otterranno il 26% l’uno, praticamente 13,26 milioni, mentre i tre fratelli più piccoli Barbara, Eleonora e Luigi, riceveranno il 16%, ovvero 8,16 milioni a testa.

Fininvest “ha proseguito il proprio percorso di crescita nel 2023, nonostante un contesto macroeconomico condizionato da guerre e gravi turbolenze geopolitiche”. Nello specifico «Mfe ha compiuto importanti passi avanti verso la creazione di un broadcaster di dimensioni paneuropee mentre il gruppo Mondadori ha proseguito nel percorso di focalizzazione sui libri, rafforzando contemporaneamente la propria offerta nel mondo social e delle ’young generation’», con Banca Mediolanum che «ha registrato ottimi risultati economico-finanziari», commenta la holding del Biscione

Al contrario, l’utile netto della capogruppo Fininvest è sceso, passando dai 133,1 milioni del 2022 a 101 milioni di euro, che tiene conto dei dividendi incassati nel 2023 dalle controllate e, quindi, relativo all’esercizio 2022.

Confermato il cda, ma esce l’81enne Sciascia

I fratelli Berlusconi hanno confermato anche il cda della holding di famiglia, lasciando alla presidenza Marina e Danilo Pellegrino in qualità di ad, mentre è uscito Salvatore Sciascia, che da qualche mese ha compiuto 81 anni. Il consiglio, dunque, sarà composto da nove membri: i cinque figli del Cav, Marina, Pier Silvio, Barbara, Luigi ed Eleonora Berlusconi oltre a Danilo Pellegrino (ad), Michele Carpinelli, Adriano Galliani ed Ernesto Mauri.

Il sultano del Brunei interessato a Villa Certosa?

Hassanal Bolkiah, 77 anni, sultano del Brunei, dal 1967 alla guida della piccola monarchia assoluta di stampo islamico sull’isola del Borneo, sarebbe andato personalmente, secondo indiscrezioni, confermate da più fonti, a visitare Villa Certosa, la splendida proprietà in Sardegna della famiglia Berlusconi. Certamente non è l’unico a essere attirato a quello che viene considerato l’affare immobiliare più ricco di sempre in Italia: manifestazioni di interesse sarebbero arrivate anche da alcune altre famiglie, asiatiche ed europee. Ma, certo, stupisce il fatto che il sultano sia arrivato personalmente a Porto Rotondo, al posto di intermediari. Per Fininvest si tratta del principale asset immobiliare: se la villa venisse venduta, la capogruppo potrebbe incassare liquidità stimata tra i 300 e i 500 milioni.

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