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Findomestic: consumi ancora in calo nel 2013. Il reddito minimo dignitoso? 1.359 euro per i single

Consumi ancora in riduzione nel 2013 e una graduale ripresa solo dal 2014, con la maggioranza degli italiani che ha rivisto ormai il proprio stile di vita, riducendo le spese per viaggi, vacanze, ristoranti, pizzerie, abbigliamento calzature, generi alimentari, divertimento, svaghi e tempo libero.

È questa la fotografia scattata dalla ventesima edizione dell’Osservatorio sui consumi di beni durevoli di Findomestic presentato oggi a Milano. Da cui è emerso che gli Italiani giudicano dignitoso un reddito di almeno in media 1.359 euro al mese per i single; di 1.876 euro per la coppia senza figli; di 1.995 euro per la coppia con figli: sotto queste cifre si è costretti ad operare rinunce che incidono fortemente sullo stile e sulla qualità della vita.

Nella percezione degli intervistati a ostacolare la crescita sono il peso di  tasse e fisco, l’ eccesso di debito pubblico, le politiche economiche errate. In questo quadro si sta così affermando, anche se rimane un fenomeno numerico limitato, una categoria di pensiero costituita dai cosiddetti “visionari attivi”, coloro  che, come spiega Findomestic, “guardano a scelte di consumo e produzione sostenibili, grazie alla rinuncia al superfluo, al consumo compulsivo, alle produzioni impattanti”. In altre parole, meglio quindi consumare o produrre qualche cosa in meno, ma che abbia un impatto ecosostenibile.

Qual è la ricetta che l’Italia deve seguire secondo questa visione? Per gli intervistati il Paese dovrebbe puntare sulle eccellenze del made in Italy che sono ambiente, paesaggio, storia cultura, arte, enogastronomia, lifestyle, ingegno inteso come meccanica di precisione e manifattura ad alto valore aggiunto.

E così si assiste all’emergere di nuovi valori: equità, intesa come ripartizione della ricchezza, tutela dei più deboli e delle aziende in difficoltà, maggiore istruzione nell’ottica di più ricerca e sviluppo, dove innovazione, informatica e le strategie ispirate alla natura (come la biomimesi), sono ritenute dalla maggioranza un’importante risorsa collettiva.

La crisi e l’emergere di nuovi valori si traducono anche nell’andamento dei consumi, con la propensione al risparmio che ha cominciato a crescere nell’anno in corso dopo i minimi toccati nel 2012. Nel complesso i volumi dei consumi interni di beni durevoli sono previsti in calo nel 2013 del 3,9%. Vediamo l’andamento del 2013 di alcune categorie di beni durevoli del settore mobilità e beni per la casa.

La spesa per autovetture nuove ed usate, motoveicoli e camper continua a calare nel 2013 sia in termini di vendite (-4,4%) sia di fatturato (-4,0%). La crisi ha colpito le auto nuove, le moto ma anche i camper hanno pagato a caro prezzo la congiuntura economica (-16,8% anno su anno in termini di fatturato).  La domanda di auto con alimentazioni alternative si conferma l’unico segmento in crescita. Mentre tengono nel 2013  le auto usate grazie alla convenienza del prezzo, portando il segmento ad aumentare la rilevanza sul totale della domanda di auto dei privati. La crisi ha pesato molto su questo comparto non solo per i fattori economici, ma anche, rileva Findomestic, per i “cambiamenti delle abitudini di spesa dei consumatori: tra le preferenze dei giovani al primo posto ci sono i consumi tecnologici e non più l’auto o la moto; la tendenza alla “rinuncia” all’auto si fa strada, in particolare la rinuncia ad una seconda vettura all’interno della famiglia, grazie alla diffusione di modalità alternative di trasporto (lowcost e alta velocità) che hanno guadagnato rilevanza soprattutto nei viaggi di lunga percorrenza, e alla progressiva introduzione di limitazioni di accesso nei centri urbani”.

Il ridimensionamento dei consumi interessa anche la spesa dei beni durevoli per la casa che riportano nel 2013 una contrazione sia delle vendite sia del fatturato, quest’ultimo penalizzato dall’aumento della pressione competitiva che spinge al ribasso i prezzi. Il contesto economico sfavorevole e il persistente clima di incertezza inducono le famiglie a rinviare l’acquisto di beni non strettamente necessari. Gli unici comparti che riportano una crescita sono la telefonia e, in misura più contenuta, l’information technology delle famiglie. Il mobile e gli altri articoli di arredamentocontinuano a registrare una performance negativa  (-5,7% anno su anno in termini di fatturato). “Le politiche di incentivo fiscale, prorogate fino al 2014, non sono state sufficienti a sostenere la domanda”, rileva l’Osservatorio.

Arresta il calo nel 2013 la domanda di elettrodomestici grandi. “Le politiche di incentivo fiscale, unite alla tendenza dei consumatori ad orientarsi verso prodotti energysaving e con tecnologie integrate – spiega l’Osservatorio – , hanno sostenuto consumi e spesa limitando la flessione a pochi decimi di punto. A livello di macro aggregati, la migliore performance si registra nel comparto lavaggio (in particolare lavatrici e asciugatrici) che beneficiano di una forte innovazione tecnologica dell’offerta”.

Al contrario, il mercato degli elettrodomestici piccoli risente anche nel 2013 della crisi economica e del clima di incertezza che porta le famiglie a rimandare gli acquisti di beni per loro natura accessori. Certo, il settore è molto eterogeoneo e quindi è possibile fare dei distinguo: bene i prodotti per l’igiene orale, nell’ambito della cura della persona, e buona la performance degli apparecchi per la cucina multifunzionali e smart come le kitchenmachines, segnale, spiega Findomestic, di una tendenza nelle scelte dei consumatori di acquistare prodotti che consentono di sostituire il ricorso a servizi esterni e/o di risparmiare tempo.

Ancora in calo la fotografia, scalzata dall’avvento degli smart phones ormai sempre più utilizzati anche per le foto, e l’home comfort (per esempio i climatizzatori). Stabile il bricolage. In positivo, in linea con la tendenza emersa a guardare all’innovazione e alla tecnologia, è il mercato della telefonia, che registra la migliore performance  tra i settori dei beni durevoli monitorati dall’Osservatorio, con una forte crescita dei volumi venduti che ha sostenuto il fatturato (+9,6%) nonostante l’importante contrazione dei prezzi. Nel 2013 ha registrato una consistente ripresa delle vendite anche il mercato dell’informatica.

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