“Ci sono ancora dei problemi da risolvere, ma Fincantieri è la migliore soluzione per Stx: gli investimenti italiani sono benvenuti in Francia”. Con queste parole, pronunciate al workshop Ambrosetti di Cernobbio, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha riaperto alla conclusione dell’affare che vedrebbe il gruppo navale italiano rilevare una quota importante (la maggioranza, vorrebbe Fincantieri, o poco meno secondo i desiderata transalpini) della società francese che gestisce gli storici impianti di Saint-Nazaire, sull’Atlantico, e che fino all’anno scorso era controllata dalla coreana Stx Offshore & Shipbuilding.
Le Maire, annunciando anche un incontro bilaterale con Pier Carlo Padoan anticipato al prossimo 11 settembre a Roma (nei giorni scorsi si era parlato di un vertice Macron-Gentiloni il 27 settembre), ha poi precisato che “la decisione della Francia, presa a fine luglio, di esercitare il suo diritto di prelazione (è azionista al 33,3%, ndr) bloccando la trattativa con Fincantieri è stata solo temporanea, perchè Stx è una compagnia strategica. Ma adesso l’accordo è possibile”.
“Nelle ultime settimane c’è stata qualche incomprensione con l’Italia – ha ammesso il ministro dell’Economia francese, che qualche settimana non aveva escluso di guardare ad altri possibili acquirenti – ma sarà risolta perchè il rapporto tra i due Paesi è ottimo e dobbiamo unire le nostre forze. Ci vuole un’Europa più forte, e in questo senso stanno lavorando Angela Merkel e Emmanuel Macron”. L’asse Francia-Germania è più volte citato nel suo intervento da Le Maire, che non nomina Gentiloni anche se in questo caso la vicenda è tutta italo-francese.
L’acquisizione da parte di Fincantieri di Saint-Nazaire, detta anche l’Airbus dei mari, non è un affare da poco: la società francese ha portafoglio ordini da 12 miliardi, 1,4 miliardi di fatturato, 500 aziende di indotto e 2.600 dipendenti, che non vedrebbero nemmeno di cattivo occhio la soluzione italiana, poichè il gruppo guidato da Bono ha già garantito sia il mantenimento dei posti di lavoro che la conferma di un management tutto francese.
L’ipotesi adesso, già proposta dallo stesso Le Maire anche se non espressamente confermata nella platea di Cernobbio, è quella di un accordo a tutto campo che comprenda anche la cooperazione militare. Questo dovrebbe andare bene a Fincantieri, vista la già esistente sinergia con la Francia anche su quel fronte, tramite un programma di progettazione e costruzione di nuovi cacciatorpedinieri e la partnership per la realizzazione delle FREMM, le navi della Fregata europea multi-missione.