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Fincantieri: ricavi giù, ma la guidance piace al mercato. Titolo in rialzo

Fincantieri

Effetto Covid per Fincantieri che chiude il 2020 con ricavi in calo dell’11% a quota 5,191 miliardi di euro, escluse le attività passanti. L’ebitda si è attestato a 314 milioni (20 milioni nel 2019), mentre il risultato d’esercizio è negativo per 245 milioni (negativo per 148 milioni nel 2019) al netto di oneri connessi al Covid-19 (196 milioni) e di oneri su contenziosi per amianto pari a 52 milioni. Il risultato d’esercizio adjusted è negativo per 42 milioni (-71 milioni nel 2019) in miglioramento nonostante gli effetti della pandemia.

L’esercizio 2020 “riflette un anno fuori dall’ordinario, caratterizzato da una pandemia che ha colpito l’economia a livello globale e che ha impattato Fincantieri con una perdita di produzione del 20% rispetto a quanto programmato”, commenta Fincantieri in una nota.

La società fa sapere di aver rispettato le consegne programmate delle unità cruise, sia pure con lo slittamento dei programmi produttivi: 7 unità cruise consegnate di cui 4 nel secondo semestre, in piena pandemia, inclusa la centesima nave da crociera costruita da Fincantieri, Enchanted Princess, per Princess Cruises, brand del gruppo Carnival. 

Per quanto riguarda il solo quarto trimestre, i ricavi sono stati pari a 1,675 miliardi, mentre l’ ebitda si è attestato a 114 milioni (+42% e +40% rispetto ai già positivi risultati del quarto trimestre). Solida la posizione patrimoniale con liquidità e linee di credito disponibili per 2,3 miliardi, sufficienti per fronteggiare le necessità finanziarie del Gruppo. “Il quarto trimestre conferma il recupero produttivo del Gruppo che nel 2021 riprenderà il percorso di crescita con il miglioramento della marginalità e il ritorno all’utile”, sottolinea la società.

Il carico di lavoro complessivo è per 116 navi, con consegne fino al 2029, e 35,7 miliardi, pari a 6,1 volte i ricavi, di cui soft backlog per circa euro 7,9 miliardi. Gli ordini acquisiti sono pari a euro 4,5 miliardi per 18 unità di cui 5 militari e 2 per operazioni in campi eolici marini. Nell’anno sono state consegnate 19 unità da 11 cantieri, di cui 7 cruise, incluse 2 expedition cruise, e 4 militari e creati in Italia oltre 500 posti di lavoro direttamente e 2.500 nell’indotto con l’incremento degli organici. 

Gli investimenti effettuati ammontano a 309 milioni: proseguono i lavori di efficientamento operativo nei cantieri italiani e nei cantieri esteri (Norvegia, Romania e Stati Uniti). Per Vard confermato Ebitda in sostanziale pareggio come risultato delle operazioni di ristrutturazione e di allineamento alle best-practice italiane, avviato nel corso del 2019.

Quanto agli aggiornamenti per lo scenario Covid, Fincantieri precisa che per i principali operatori crocieristici la ripresa attività è prevista per la tarda primavera 2021 e livelli di prenotazioni pari a quelli storici per la seconda metà del 2021.

L’ad Giuseppe Bono ha commentato: ‘Nel 2020 la pandemia ha messo a durissima prova l’economia mondiale, senza risparmiare alcun settore, tanto meno la grande industria. In questo scenario abbiamo dimostrato una notevole capacità di risposta riprogrammando le nostre produzioni anche con la revisione dei processi organizzativi”. 

Bono ha poi concluso: “Di pari passo con i progressi attesi dal mondo scientifico in tema di cure e vaccinazioni, ci aspettiamo per l’anno in corso una crescita di oltre il 25%, garantita dall’elevato numero di ordini in portafoglio e un ritorno all’utile con il miglioramento della marginalità”.

Nel corso della conference call il manager si è detto fiducioso su “un ritorno al profitto nel 2021 che può portare alla ripresa di una distribuzione di dividendi sostenibile a partire dal 2022″, ha sottolineato. Il piano per il prossimo anno, ha aggiunto, “mostrerà una crescita dei ricavi del 10% e dell’ebitda margin tra il 9 e 10%” ha aggiunto.

Fincantieri ha inoltre fatto sapere che è in programma per oggi la firma di di prime contractor con OCCAR (l’Organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti), un contratto per la costruzione di 2 sottomarini di nuova generazione con l’opzione per ulteriori 2 unità, nell’ambito del programma di acquisizione U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare italiana. Il valore complessivo del contratto per i primi due battelli, comprensivo del relativo supporto logistico, è di 1,35 miliardi di euro. 

“Siamo orgogliosi che il riconoscimento delle nostre capacità da parte della Marina e del partner tedesco abbia portato a un’evoluzione dei rapporti tale da garantirci da un lato il ruolo di design authority, dall’altro quello di prime contractor – ha affermato Giuseppe Bono – Rispetto ai sottomarini della classe precedente compiremo un autentico salto tecnologico, a partire dalla progettazione e dal sistema di combattimento, sviluppato insieme a Leonardo e del quale abbiamo in carico l’integrazione a bordo”.

Leonardo e Fincantieri hanno infatti firmato un contratto del valore di circa 150 milioni di euro per la fornitura di equipaggiamenti relativo ai primi due sottomarini. Si tratta, spiega una nota, di dotazioni strategiche per la sorveglianza e la protezione degli spazi subacquei italiani e internazionali.

A Piazza Affari il titolo Fincantieri guadagna il 2% a 0,7075 euro a fronte di un Ftse All Share in calo dello 0,55%. Le quotazioni beneficiano dei target sul 2021 annunciati e giudicati “aggressivi” dagli analisti.

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