Fincantieri rafforza la sua presenza nel campo delle infrastrutture. Dopo l’acquisizione di Inso e la sua controllata Sof, si è aggiudicata il segmento core di una delle aziende più antiche di costruzioni, Condotte, un asset strategico per l’economia del nostro Paese. Questa operazione porta in dote a Fincantieri un carico di lavoro rilevante sia a livello nazionale che internazionale, in diversi campi: quello delle infrastrutture per la sanità e per l’industria della difesa; quello delle concessioni, svolgendo servizi di facility management, per i propri siti e per conto di terzi. Ma soprattutto la costruzione e gestione della seconda parte della Darsena Europa a Livorno.
Senza contare che il gruppo navale triestino, attraverso il suo “braccio” Fincantieri Infrastructure, è alla guida dell’unica offerta per la realizzazione delle opere a mare e dei dragaggi della prima parte della Darsena livornese, insieme a un raggruppamento temporaneo formato da Società Italiana Dragaggi Spa, Sales Spa e Fincosit. Un passo decisivo per la realizzazione dell’opera di espansione a mare dello scalo toscano, destinato a raddoppiare i traffici eliminando le strozzature logistiche, per cui sono previsti lavori per 393,3 milioni di euro, per un totale di 450 milioni.
Così facendo la società del colosso statale Fincantieri non solo ipoteca la realizzazione dell’opera che rilancerà la costa toscana, mette anche a frutto tutte le proprie competenze da mare a terra, offrendo ai propri clienti core un pacchetto completo di servizi. In particolare, l’intero ramo core di Condotte comprende una serie di 13 cantieri, nell’agosto 2019 erano arrivate proposte da 22 offerenti, di cui 15 erano state ammesse.
Facciamo un passo indietro. Nel dicembre 2020, Fincantieri Infrastructure ha finalizzato l’acquisizione del principale ramo d’azienda che fa capo a Inso – Sistemi per le Infrastrutture Sociali – comprensivo della controllata Sof – già parte del gruppo Condotte, in amministrazione straordinaria dal 2018 – costituendo una newco, Fincantieri Infrastrutture Sociali, partecipata al 90% da Fincantieri Infrastructure e al 10% da Sviluppo Imprese Centro Italia Sgr Spa, in rappresentanza della Regione Toscana.
Sebbene ancora non siano stati resi noti gli elementi dell’aggiudicazione, l’operazione sembrerebbe più che reale dato che Fincantieri aveva rilevato circa 400 dipendenti rimasti dei 1.500 totali, consentendo al gruppo di costruzioni di chiudere “lo stato di crisi” in pochissimo tempo. E poi Condotte ha già ceduto già parecchi asset negli ultimi anni. Nonostante un corposo portafoglio ordini esistevano diverse difficoltà, in termini di incasso dei crediti vantati nei confronti del pubblico con lo spettro di un pesante debito da onorare che nel 2016 si attestava sui 767 milioni, Il gruppo era stato ammesso alla procedura di concordato con riserva nel gennaio 2018 e nel luglio 2018 l’azienda di costruzioni ha poi chiesto e ottenuto l’ammissione all’amministrazione straordinaria, dopo aver rifiutato l’ultima offerta presentata da Attestor Capital.
Il prossimo passo sarà la finalizzazione delle procedure di cessioni mirate non core, come le iniziative immobiliari in capo a Condotte Immobiliare o la partecipazione in Tenuta Ronciliano entro il 2022. Infine, si passerà alla liquidazione delle società non coinvolte nel processo di M&A e si condurrà il processo di riparto dell’attivo, per arrivare comunque a concludere il tutto entro il 2024.