I partiti trovano l’intesa sulla riforma dei finanziamenti pubblici a loro destinati. Principio cardine dell’accordo-lampo fra Pd, Pdl e Terzo Polo è che l’ammontare dei rimborsi elettorali non sia ridotto di un centesimo. Nessuna rinuncia nemmeno per quanto riguarda l’ultima tranche relativa alle elezioni politiche del 2008 – in tutto circa 100 milioni di euro – il cui incasso, previsto per luglio, è solo rinviato.
Le uniche novità arrivano sul fronte dei controlli e su quello delle sanzioni. Continuerà così a scorrere quel fiume di denaro che oggi consente ai partiti italiani di incassare dallo Stato più di quattro volte quello che spendono. Per queste anomalie ieri il nostro Paese è stato bacchettato da Bruxelles, che ha sollecitato una modifica della legge.
Gli scandali legati ai tesorieri furbetti di Margherita e Lega, insieme all’avvicinarsi delle amministrative, hanno però indotto i tecnici dei partiti a concordare alcune modifiche alla norma, che “si propone possano diventare un emendamento al dl fiscale attualmente in discussione alla Camera – si legge in una nota congiunta – in modo da diventare legge nel giro di pochi giorni”.
“E’ il solito accordicchio di facciata – ha commentato il leader dell’Idv, Antonio di Pietro – in quanto non prevede alcun intervento serio e concreto per mandare un messaggio di ripensamento e resipiscenza operosa da parte dei partiti. L’accordo attuale su molti aspetti sembra non risolvere nulla”.
Vediamo nel dettaglio quali sono i cambiamenti in arrivo:
NASCE LA COMMISSIONE PER LA TRASPARENZA
La nuova Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici sarà composta dal presidente della Corte dei Conti, dal presidente del Consiglio di Stato e dal primo presidente della Corte di cassazione. I partiti saranno obbligati entro il 15 luglio di ogni anno a consegnare tutta la documentazione sui loro bilanci alla Commissione, che dopo aver effettuato i controlli invierà una relazione ai presidenti di Camera e Senato entro il 30 settembre.
GIRO DI VITE SULLE SANZIONI
Se dovessero emergere delle irregolarità dai controlli – che saranno avviati a partire dai rendiconti del 2011 -, i partiti saranno puniti con sanzioni amministrative “pari a tre volte la misura delle irregolarità stesse”.
BILANCI DEI PARTITI, OBBLIGO DI REVISIONE E PUBBLICAZIONE SU INTERNET
Per rendere la gestione dei fondi ancora più trasparente, diventerà obbligatorio per i partiti ottenere la certificazione dei propri bilanci da parte di una società di revisione iscritta alla Consob. I dati dovranno poi essere pubblicati su internet: sia sul sito dei singoli partiti, sia su quello della Camera.
INVESTIMENTI SOLO IN TITOLI DI STATO ITALIANI
I partiti potranno investire i fondi incassati soltanto in bond emessi dal Tesoro. Niente più tentativi di dirottamento a Cipro o in Tanzania.
DONAZIONI: OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE PER QUELLE SUPERIORI A 5 MILA EURO
Dovranno essere rese pubbliche tutte le donazioni incassate dai partiti che superino il tetto dei cinquemila euro. Per quanto riguarda invece i soldi in uscita – quelli destinati dai partiti a enti, fondazioni o società -, la Commissione avrà potere di controllo sui movimenti superiori ai 50 mila euro lordi l’anno.