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Finanza digitale, quanto ne sanno gli italiani? Ancora poco secondo l’ultima indagine di Bankitalia

Scopio

Sembra che gli italiani ne sappiano ancora poco di finanza digitale. Secondo i risultati dell’ultima indagine sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti in Italia, condotta dalla Banca d’Italia con cadenza triennale dal 2017, solo il 35% dimostra una comprensione adeguata di concetti economici fondamentali, con divari significativi tra studenti e chi già lavora, oltre a un divario di genere e territoriale (più elevata tra i residenti nelle regioni del Nord rispetto a quelli del Centro, Sud e Isole). Se da un lato emergono buone pratiche di gestione delle spese quotidiane e puntualità nei pagamenti, dall’altro c’è scarsa propensione a pianificare il futuro, specialmente per quanto riguarda gli investimenti pensionistici.

L’indagine di Via Nazionale ha coinvolto un campione di oltre 5.000 giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, rappresentativo della popolazione di riferimento.

Conoscenze finanziarie: dalla teoria alla pratica

L’indagine ha rivelato che il 35% degli intervistati ha una comprensione adeguata dei principali concetti economici. I concetti finanziari più familiari ai giovani riguardano la relazione rischio-rendimento e la valutazione del costo dei mutui, con oltre il 70% di risposte corrette. Inoltre, il 65%, il 63% e il 60% comprendono rispettivamente gli argomenti di inflazione, diversificazione del rischio e tasso di interesse, noti come le “big three” nella letteratura finanziaria. Tuttavia, solo il 30% riesce a capire il concetto più complesso del tasso di interesse composto. Inoltre, si è osservato un divario di genere, con le donne che mostrano una minore conoscenza finanziaria rispetto agli uomini. Le conoscenze risultano maggiori tra gli studenti e coloro che hanno intrapreso studi scientifici o tecnici.

Se da un lato i giovani si dimostrano attenti alla sostenibilità delle spese correnti e al rispetto delle scadenze di pagamento, dall’altro emerge una scarsa propensione alla pianificazione finanziaria a lungo termine. Molti intervistati non ritengono necessario formulare piani per la vecchiaia, e il 43% non investirebbe mai in fondi pensione per timore di perdite.

Accesso ai servizi finanziari e finanza sostenibile

La diffusione di strumenti finanziari tradizionali è notevole, con la maggior parte dei giovani che possiede conti correnti e carte di debito. Tuttavia, solo il 14% ha mai investito in azioni o obbligazioni. L’uso della finanza digitale è relativamente comune, con l’esecuzione di pagamenti online e la gestione dei conti correnti come attività principali.

La protezione dell’ambiente emerge come la priorità principale per i giovani nelle politiche economiche, con il 54% che ritiene sia il tema più urgente. Circa il 40% dichiara di conoscere i criteri di sostenibilità Esg, ma solo una percentuale limitata li considera nelle scelte di investimento.

Interesse per l’educazione finanziaria: fonti e strumenti preferiti

I giovani si tengono aggiornati principalmente attraverso i social media (34%), seguiti da televisione (32%) e siti web/giornali dedicati (24%). Scuole e università risultano essere i luoghi preferiti per migliorare le competenze finanziarie tra i giovani più giovani, mentre le banche e le istituzioni finanziarie guadagnano preferenza con l’aumentare dell’età. Le applicazioni per dispositivi mobili sono lo strumento preferito per apprendere.

In conclusione, l’indagine evidenzia la necessità di programmi di educazione finanziaria mirati, considerando le differenze nelle conoscenze e nei comportamenti finanziari tra i giovani. Inoltre, la crescente adozione della finanza digitale sottolinea l’importanza di fornire strumenti e risorse digitali accessibili per garantire una comprensione finanziaria adeguata in un mondo sempre più digitalizzato.

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Categories: Finanza e Mercati