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Finale Toro per le Borse con Milano superstar (+15% nel 2015), ma il petrolio debole frena l’Asia

Si chiude un anno difficile per i mercati azionari: sotto la pressione del petrolio e delle altre materie prime perfino Berkshire Hathaway, la società del mitico Warren Buffet ha lasciato sul terreno l‘11%, come non accadeva dal 2009.

Intanto dall’Arabia Saudita arrivano segnali bellicosi: tra tagli al welfare e maggiori tasse il produttore numero uno si accinge a tagliare il bilancio di 98 miliardi di dollari, chiaro segnale che la strategia del Regno non cambia.

Di qui le previsioni grigie per l’avvio del 2016 che non hanno però impedito un minirally di fine anno. Il Dow Jones avanza dell’1,10%, S&P 500 +1,06%, Nasdaq +1,33%.

La ripresa ha perso però slancio stamane in Asia, sempre sotto la pressione delle quotazioni oil. L’indice Asia Pacific si avvia a chiudere il 2015 con un calo del 12 %. Meglio Tokyo +0,3%: il bilancio annuale segna un guadagno del 9%.

Si rafforza il dollaro a 1,091 contro l’euro, da 1,096 della chiusura precedente. Il finale d’anno sancisce il trionfo dell’e-commerce.

AMAZON SUPERSTAR, VALE OLTRE 300 MILIARDI

Amazon avanza dell’1,5% a 686 dollari, massimo della sua storia. La società capitalizza 322 miliardi di dollari, era arrivata su listino nel 1997 al prezzo di 18 dollari. ??A sostenere oggi il titolo sono le indicazioni molto positive sulla dinamica dei consumi negli Stati Uniti, l’indice sulle aspettative dei consumatori elaborato dal Conference Board, si attesta in dicembre a 96,5, contro un consensus che si aspettava 93,5.

PIAZZA AFFARI +15% DA INIZIO ANNO. NUOVO RECORD PER I CTZ

Tra volumi assai sottili, poco più di un miliardo di euro, Piazza Affari ha consolidato il suo primato tra le Borse dei Paesi più avanzati. A Milano l’indice FtseMib è salito ieri dell’1,3%, fino a sfiorare una performance da inizio anno del 15%.  la Borsa di Parigi guadagna l’1,8%, Francoforte +1,9%, Madrid +1%.

Sul mercato obbligazionario Il Tesoro ha collocato ieri 1,5 miliardi del Ctz agosto 2017, con rendimento a nuovo minimo storico di -0,109% da -0,095% dell’asta di fine novembre. Offerti e collocati anche Bot semestrali per 6 miliardi, con un rendimento che pur mantenendosi negativo risale a -0,038%. Oggi si terranno le aste a medio-lungo termine: l’offerta è compresa tra 4,5 e 6 miliardi di euro in Ccteu e Btp a 5 e 10 anni.

RENZI: L’ENI NON SI VENDE, OGGI CONFERENZA DI TERNA

Le previsioni di un’ondata di freddo in Europa e negli Stati Uniti ha alimentato un piccolo rimbalzo del greggio che a sua volta sostiene il recupero dei titoli dell’energia, fortemente venduti alla vigilia.

Eni è salita dell’1,2%. ?Parlando nel corso della conferenza stampa di fine anno, Matteo Renzi ha escluso nuovi passi indietro dello Stato nella proprietà delle aziende strategiche: “Non credo che potremmo privatizzare aziende a dismisura, non immagino che potremo scendere su Eni, per intenderci”. Lo stesso Renzi ha affermato che “il petrolio a 35 dollari è un problema, lo è per Eni ed anche per l’Italia”.

Tenaris +0,7%. Bene anche Saras +3,7% e Prysmian esposta anche in questo settore.??? Enel è salita dell’1% e fra le altre utility spicca A2A con un rialzo dell’1,8%. Ieri a mercati chiusi la società ha annunciato di aver stipulato l’atto di scissione parziale non proporzionale di Edipower, che sarà efficace a partire dal 1° gennaio 2016 e a seguito del quale deterrà il 100% del capitale sociale dell’ex genco.

Terna +1,6%. Oggi vertici della società terranno una conference call per spiegare gli effetti del nuovo sistema tariffario, reso noto dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. Snam +2,1%.

IL GRANDE FREDDO SPINGE MONCLER

Ben intonato il settore del lusso, come nel resto d’Europa, guidato da YNAP in rialzo del 3,15% e da Moncler a +3,4%. Il clima più rigido aiuta il produttore di piumini anche così come la debolezza dell’euro. Luxottica +2,5%.

In positivo Campari +2,93% a 8,09 euro). Il gruppo ha siglato un accordo per cedere il business non strategico facente capo a Casoni Fabbricazione Liquori, controllata da Fratelli Averna.

JOHN DEERE FA VOLARE CARRARO

Fiat Chrysler, nell’ultimo giorno prima dello spin off di Ferrari guadagna lo 0,7%, la controllante Exor sale del 2,7%.

Fra i titoli industriali, Finmeccanica avanza dell’1%, Stm +1,9%.

Fuori dal paniere delle blue chip, spicca il corposo rialzo di Carraro +24%. A spingere il titolo è l’alleanza strategica con l’americana Deere per la fornitura di assali. L’intesa vale 20 milioni di euro e permetterà al gruppo veneto, specializzato negli assali e componenti per macchine agricole, di triplicare in due anni il fatturato verso il gruppo Usa, oggi pari a 10 milioni di euro. La società si avvia a chiudere il 2015 con un fatturato di circa 700 milioni di euro, dopo avere completato l’accordo con le banche per ristrutturare un indebitamento di 260 milioni di euro. “Ci aspettiamo di crescere con il fatturato di almeno 100 milioni nel prossimo triennio”, dice il presidente.

Sempre sugli scudi Pininfarina in salita di quasi +10% a 3,78 euro, ben sopra il prezzo dell’opa da parte dell’indiana Mahindra a 1,10 euro.

BANCHE, FRENA SOLO MPS

Fra le banche Intesa è salita dell’1,8%, Unicredit +1,5%. MontePaschi ha chiuso in lieve calo (-0,3%).? Bene nelle ultomi battute dell’anno le assicurazioni: Generali +1,6%, UnipolSai +0,5%.

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