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Finale in picchiata per la Borsa (-2,2%), la peggiore d’Europa: Telecom e banche in forte ribasso

FINALE IN PICCHIATA. PIAZZA AFFARI LA PEGGIORE
PESANTI TELECOM, FINMECCANICA E UNICREDIT

Wall Street frena, le Borse europee si sgonfiano. E Milano, al solito, perde più di tutti.

A Milano il FtseMib scende del 2,28% a quota 15.200. Londra perde lo 0,98%, Parigi -1,22%, Francoforte -0,78%, Madrid scende dell’1,91%.

Sui mercati pesa il dato negativo del mercato del lavoro Usa. Nel mese di marzo in America gli occupati del settore privato sono aumentati di solo 158.000 unità, contro attese di 200mila nuovi assunti. Inoltre l’indice Ism che anticipa l’andamento del settore servizi nei prossimi tre mesi è sceso a marzo a quota 54,4 da 56 del mese precedente, finendo sotto le aspettative degli economisti che in media indicavano 55,5.

Il Dow Jones scende dello 0,4%, S&P -0,7%, Nasdaq -0,5%.

Sul mercato dei titoli di Stato tiene bene il Btp a 10 anni, scambiato a un rendimento stabile al 4,58%. Lo spread è a quota 331.

L’euro è stabile nel cambio con il dollaro a 1,282.

In Europa le perdite maggiori riguardano i titoli minerari e delle materie prime (Stoxx del settore -1,9%), le tlc (-1,7%) e le banche (-1,5%).

In Piazza Affari pesa la caduta di Telecom Italia, in ribasso del 5,38%. Il titolo è stato declassato da buy a sell da Ubs insieme a France Telecom che perde il 4,7%.

Fiat -0,93% ha invertito la rotta sul finale e chiude in calo dopo aver segnato un massimo a 4,194 euro.

A fronte di un mercato auto in calo a marzo in Italia del 4,9% Fiat registra una crescita del 5,3%. La quota di mercato sale del 2,8% al 28,75%.

Pesante anche Finmeccanica che scende del 4,34%. L’esercito indiano ha chiesto lo stop dei contratti per la fornitura di 197 elicotteri leggeri per fare luce sulle presunte tangenti relative all’asta da cui fu esclusa Finmeccanica.

Fra le banche, Unicredit perde il 4,08%, Intesa -2,4%, Banco Popolare -5,54%, Bper – 5,44% MontePaschi -2,78% nonostante il divieto di vendite allo scoperto, Ubi -43,76%.

Il governo del Mozambico sta preparando un intervento di carattere fiscale per trattenere nel Paese una parte dei 4,2 miliardi di dollari che l’Eni -2,33% incasserà con la vendita alla cinese Cnpc (China national petroleum corporation) del 20% del giacimento di gas Area 4.

Il prezzo del petrolio è in forte discesa: il Brent ha perso l’1,3% a 109,1 dollari al barile dopo il dato che mostra una sorprendente crescita delle scorte Usa di idrocarburi, salite al massimo degli ultimi 20 anni.

In forte ribasso anche Enel -2,85%.

Fra le poche blue chip milanesi in rialzo si mette in luce Parmalat +0,49%, Diasorin sale dell0 0,86%%. Mediolanum scende del 2,1%. Inverte la rotta Banca Generali -0,2% dopo una giornata in rialzo grazie ai buoni dati della raccolta del primo trimestre.

Esordio deludente della matricola Moleskine in ribasso del 2,09% a 2,252 euro nel giorno del debutto a Piazza Affari.

Le azioni della società che produce e commercializza le famose agendine e altri oggetti di cartoleria sono state collocate a 2,30 euro. Moleskine ai prezzi attuali capitalizza 488 milioni di euro ovvero: 6 volte il fatturato, 15 volte l’Ebitda e 25 volte l’utile 2012.

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