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Fim Cisl, Bentivogli: “Unità sindacale? Possibile per le Pmi”

Si è aperta a Roma la 15esima Assemblea organizzativa nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cisl – Nell’intervento di apertura Bentivogli ha attaccato la Fiom, lasciando però aperto lo spiraglio del dialogo per una piattaforma unitaria: “Sarà difficile, ma si può fare per l’artigianato”.

Fim Cisl, Bentivogli: “Unità sindacale? Possibile per le Pmi”

“Unità sindacale? Ci sono grandi divisioni tra noi e la Fiom, fare una piattaforma unitaria non sarà una passeggiata. Abbiamo idee molto diverse: Maduro per noi è un dittatore, non un compagno che sbaglia. Ma sulla sfida dell’unità non possiamo nemmeno girarci dall’altra parte: ragioniamo su una tessera unitaria per il settore dell’artigianato, perché il nostro punto più debole è proprio quello delle piccole e medie imprese. Sarebbe un segnale importante”. Con queste parole, dure ma di apertura al dialogo, il segretario generale di Fim Cisl Marco Bentivogli ha chiuso il suo intervento inaugurale alla 15esima Assemblea organizzativa nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cisl, una due giorni che vede la partecipazione di oltre 400 delegati provenienti da tutt’Italia a Roma, presso lo Spazio Eventi Tirso.

Fim Cisl oggi conta 209.418 iscritti, con un aumento delle iscrizioni di giovani e immigrati, e 25.773 aziende sindacalizzate (+1.150 nel 2018 rispetto al 2017). Il titolo scelto per il meeting è “Smart Union to Drive Change”: “Non è solo uno slogan – ha commentato Bentivogli – ma la voglia di invertire la rotta, anticipando il cambiamento, perché il futuro dipende solo da noi e dalle scelte che faremo oggi. La crescita della Fim – ha proseguito il sindacalista – è frutto del grande lavoro organizzativo e di rinnovamento che tutta la Fim ha fatto in questi anni, mostrando una faccia giovane e combattiva contro lo sconfittismo e la paura per la tecnologia e il futuro. Dire che va tutto male non aiuta a far andare meglio le cose”.

Prima di Bentivogli è intervenuto anche il segretario nazionale Valerio D’Alò, illustrando i dati organizzativi dei metalmeccanici Cisl relativi al quadriennio 2015-2018: “Dati che mostrano una Fim in salute, nonostante il periodo di crisi e le tante aziende che in questi 4 anni hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Il nostro sindacato è stato protagonista in questi anni delle più grandi vertenze industriali del Paese, molte delle quali stanno riesplodendo proprio in questi ultimi mesi come: l’ex-Ilva, ex-Alcoa, Whirlpool. Un segnale preoccupante – ha aggiunto D’Alò – di come questo esecutivo non si stia occupando di lavoro e industria. Per questo, come metalmeccanici, dopo la grande mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil di Febbraio a Roma e quella del 22 giugno a Reggio Calabria, il 4 giugno scorso abbiamo scioperato in tutt’Italia insieme a Fiom e Uilm per rimettere al centro dell’agenda di governo il lavoro e l’industria”.

“La forza pulsante della Fim – ha detto sul palco il segretario organizzativo – è data da un’organizzazione forte e capillare in tutte le aziende del territorio nazionale con 6.885 delegati, (di questi 921 sono donne e 5.964 uomini) e una struttura di 395 operatori sindacali nel territorio (di cui 94 donne e 301 uomini). Rispetto al 2015 raddoppiano gli operatori e dirigenti sotto i 35 anni, segno di un rinnovamento costate che continua. Il lavoro della nostra gente ha fatto si che la Fim continuasse in questi anni a rappresentare 209.418 iscritti (a dicembre 2018 ), con 25.773 aziende sindacalizzate. Positiva la crescita delle donne metalmeccaniche iscritte alla Fim che rappresenta il 17.14%, come pure quello degli iscritti di nazionalità straniera, che si attesta a 14.99% del totale”.

Dal 2016 a giugno 2019 sono state rinnovate le RSU in 2.303 aziende, ottenendo 113.758 voti, che hanno portato all’elezione di 4.294 RSU. “La Fim – ha aggiunto D’Alò – è da sempre attenta alla formazione dei suoi dirigenti e delegati, è l’unica categoria delle confederazioni ad avere una scuola di Formazione sindacale nazionale ad Amelia: “Il Romitorio” ha in questi quattro anni formato oltre 2.000 tra dirigenti e delegati con oltre 8.812 ore di formazione”. D’Alò e Bentivogli hanno anche sottolineato il grande sforzo sul campo della comunicazione: “Siamo stati tra i primi nel sindacato ad utilizzare in maniera sistematica gli strumenti social e la rete per comunicare con gli iscritti e il mondo esterno. Strumenti che sono ancor più importanti in questa fase storica dove il sindacato deve tornare ad essere anche soggetto educatore per tenere lontane dalle persone e dai lavoratori le sirene del populismo e della paura per il futuro”.

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