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Filiere made in Italy: l’aiuto di Gucci e Intesa Sanpaolo

Prosegue l’impegno della casa di moda e della prima banca italiana, dopo la raccolta fondi “We Are All in This Together” lanciata a marzo per la Protezione civile: stavolta tocca alle imprese, che avranno finanziamenti più agili.

Filiere made in Italy: l’aiuto di Gucci e Intesa Sanpaolo

Si chiama “Sviluppo Filiere” l’ultima iniziativa promossa dalla “coppia” Gucci-Intesa Sanpaolo, due realtà diverse ma che sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 hanno messo insieme le loro forze per dare un contributo. A marzo è stata lanciata la raccolta fondi We Are All in This Together a favore del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, mentre questa volta a ricevere le attenzioni sono le piccole e medie imprese eccellenti delle filiere produttive del made in Italy, che saranno aiutate a superare la crisi e ad avviare piani di rilancio e di crescita.

L’iniziativa nasce, spiega una nota congiunta, “per valutare al meglio le piccole e medie imprese e per sostenerle attraverso metodologie innovative facendo leva sulle competenze settoriali e sulla forte presenza territoriale”. Dietro le grandi aziende del Made in Italy ci sono infatti migliaia di PMI italiane (i famosi fornitori) che contribuiscono alla realizzazione dei loro prodotti e ne costituiscono la filiera produttiva, contribuendo al successo e all’affermazione dei grandi marchi italiani.

Grazie alla partnership annunciata da Gucci e Intesa Sanpaolo, le aziende che fanno parte della filiera Gucci potranno dunque beneficiare del “valore” della capo-filiera riconoscendo termini e condizioni vantaggiosi e potranno accedere a finanziamenti in tempi rapidi, velocizzando l’accesso alla liquidità necessaria, oltre a poter usufruire di una serie di agevolazioni e iniziative solitamente rivolte alla clientela corporate di grandi dimensioni.

L’accordo ha l’obiettivo di accompagnare la filiera dei fornitori di Gucci, piccole e medie imprese italiane, laboratori artigianali, nei comparti della pelletteria, scarpe, accessori, abbigliamento, gioielleria che danno lavoro a oltre 20 mila persone, nella realizzazione dei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive. “La forza dell’accordo – spiega la nota – sta nel mettere a fattor comune il knowhow industriale, tecnico e operativo di Gucci che ha messo a punto un rigoroso sistema di valutazione dei proprio fornitori, con la solidità, le competenze finanziarie e il livello di servizio verso le Pmi vantati da Intesa Sanpaolo.

“Il progetto – ha commentato Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo – vuole essere un ulteriore strumento concreto e fattivo che offriamo alle piccole e medie imprese italiane, con uno sguardo rivolto al presente. L’accordo che inauguriamo grazie alla partnership con un brand di primissimo livello come Gucci intende dare vita a un modello innovativo per il sostegno delle filiere italiane, un sistema fatto di migliaia di piccole aziende e di artigiani, spesso imprese familiari, strettamente legate al proprio territorio. Sappiamo infatti che dietro alla forza di un brand c’è un tessuto fatto di relazioni, di attività, di legami che sono l’ecosistema di un territorio e che rappresentano un elemento chiave del successo del Sistema Moda italiano”.

“Dal primo giorno dell’emergenza – ha aggiunto Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci – abbiamo lanciato una raccolta di fondi mobilitando la comunità globale di Gucci: la priorità era quella di dare un aiuto immediato a medici, infermieri, ricercatori e operatori sanitari in prima linea. Lo spirito di comunità, la consapevolezza di un impegno da condividere insieme restano la nostra priorità anche durante la fase 2 dell’emergenza, non meno delicata della fase 1. Questo spirito si incarna nell’impegno di tutte le forze del Made in Italy, che è molto più di una sigla: è un modo di concepire la bellezza e, di conseguenza, la vita. Il sogno di bellezza di Gucci è un sogno italiano che racconti al mondo il potere dell’immaginazione e la bravura, assoluta, della manifattura italiana”.

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