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Figc, Antitrust a gamba tesa: multa da oltre 4 milioni per abuso di posizione dominante nei tornei giovanili

Imagoeconomica

Mentre la Nazionale italiana si lecca le ferite per la disastrosa eliminazione dagli Europei in Germania, una nuova grana si abbatte sul presidente della Figc, Gabriele Gravina, che, come il ct Spalletti, ha deciso di non dimettersi dai vertici della Federazione. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha, infatti, inflitto una sanzione di oltre 4 milioni di euro (4.203.447,54 euro) alla Federazione Italiana Giuoco Calcio per abuso di posizione dominante.

Le accuse dell’Autorità Garante alla Figc

Secondo l’Antistrust, la Figc ha abusato della sua posizione dominante nel mercato dell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico, escludendo gli Enti di Promozione Sportiva (Eps) e limitando le loro attività nel settore delle competizioni amatoriali. L’Autorità ha accertato che la Federazione, si legge nella nota, “a partire dal 1° luglio 2015, ha messo in atto una strategia escludente per rafforzare la propria posizione dominante e per estendere il suo controllo anche al mercato dell’attività ludico-amatoriale, in concorrenza con gli Eps.

Mancata stipula di convenzioni

Il primo punto della strategia abusiva messa in atto dalla Figc è stato la mancata stipula delle convenzioni richieste dal Regolamento Eps del Coni (2014) per lo svolgimento dell’attività agonistica. Questa mossa ha permesso alla Federazione di impedire agli Eps l’accesso al mercato dell’organizzazione di eventi agonistici, garantendo alla Figc una posizione di monopolio.

Uso strumentale del proprio potere regolatorio

In secondo luogo, la Figc ha utilizzato il proprio potere regolatorio in modo strumentale, classificando illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli Eps con atleti di età compresa tra i 12 e i 17 anni.

Inoltre, ha imposto il convenzionamento tra la Federazione e gli Eps e la pre-autorizzazione dell’evento anche per gli atleti fino ai 12 anni, che per definizione non rientrano nell’attività agonistica. Questa pratica ha limitato la libertà delle Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate alla Figc e dei loro atleti con doppio tesseramento di partecipare ai tornei organizzati dagli Enti.

Figc: “Sanzione ingiustificata, faremo ricorso al Tar”

Immediata la risposta della Federazione Calcio che rigetta le accuse ribadendo la correttezza del proprio operato e definendo la sanzione ingiustificata. Secondo la Figc, le argomentazioni alla base della sanzione sono documentalmente riscontrabili e basate su un ragionamento giuridico errato. Pronto quindi il ricorso al Tar del Lazio.

“Con riferimento alla comunicazione pervenuta in data odierna dall’Autorità Antitrust, la Figc ritiene la sanzione ingiustificata, basata su argomentazioni documentalmente riscontrabili e su un ragionamento giuridico errato. Peraltro, tale sanzione è stata irrogata con le stesse motivazioni con le quali era stata sanzionata la Federazione Italiana Sport Equestri (Fise) in un analogo procedimento. Decisione poi annullata dal Consiglio di Stato, con sentenza dello scorso 5 giugno n.5054. Per questo, nel ribadire l’assoluta correttezza del proprio operato, la Figc comunica che è in corso di notifica il ricorso, con richiesta di sospensiva, presso il Tar del Lazio”, il comunicato della Figc.

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