Dopo le sorprendenti dimissioni di Sepp Blatter dalla presidenza della Fifa, il massimo organismo del mondo del calcio, è già partito il totopresidenza con tantissimi nomi in rampa di lancio per prendere il posto dell’ex padrone del calcio mondiale. Una poltrona che va anche oltre il sia pur rilevante contesto sportivo, quello del calcio, e ha implicazioni anche sui delicati equilibri geopolitici tra i Grandi del mondo: gli Usa di Obama che con l’inchiesta Fbi hanno determinato il terremoto in corso, la Russia di Putin che si sente minacciata dall’inchiesta per il mondiale del 2018 e accusa gli americani di attacco strumentale, l’Asia emergente che vorrebbe contare di più, l’Africa che cerca il riscatto dopo il caso sudafricano, l’Europa che se Michel Platini scendesse in campo potrebbe assumere un ruolo leader.
L’addio di Blatter alla Fifa, forzato dall’inchiesta dell’Fbi che sta facendo emergere un giro di corruzione che dura da quasi 20 anni, ha provocato un vero terremoto negli equilibri interni alla Federazione. Sepp Blatter, nel corso del suo ultimo discorso da presidente, ha ricordato che il prossimo congresso ordinario della Fifa è in programma in Messico il 13 maggio 2016. Una data troppo lontana: servirà un Congresso elettivo straordinario previsto tra dicembre 2015 e marzo 2016. E la corsa delle voci sui ‘papabili’ è già partita.
Si parte con il nome forte del calcio europeo, il presidente dell’Uefa Michel Platini che dopo lo scandalo Fifa aveva chiesto a gran voce le dimissioni di Blatter. Le Roi Michel è stato accontentato e ora è in pole position nella lunga corsa alla successione di Blatter. “Il nostro candidato per la futura presidenza della Fifa è Michel Platini ammesso che intenda candidarsi”, ha detto il presidente della Figc Carlo Tavecchio dimostrando piena fiducia nell’ex campione della Juventus. Resta da vedere se la figura di Platini si dimostrerà quella giusta per tutte le federazioni nazionali affiliate alla Uefa (sono 53).
Il secondo nome è quello del principe giordano Alì bin Hussein che nelle elezioni di fine maggio aveva sfidato Sepp Blatter. Nelle elezioni della scorsa settimana Hussein aveva raccolto 60 voti in meno rispetto a Blatter. Tale risultato ha poi portato Hussein al ritiro della candidatura spalancando le porte della rielezione allo svizzero. Hussein, in caso di elezione, avrebbe subito un problema molto importante: il mondiale 2022 assegnato al Qatar, piccolo ma ricchissimo stato della penisola araba, su cui sta indagando l’Fbi.
Platini e Hussein sono i due nomi forti sul fronte della prossima elezione. Dietro di loro ci sono tanti outsider pronti ad avanzare nel corso dei prossimi mesi raccogliendo gli appoggi delle oltre 200 federazioni calcistiche affiliate alla Fifa.
Si parte con Luis Figo, campione portoghese di fine anni ’90 e inizio Duemila, ex Barcellona, Real e Inter. Il portoghese aveva ritirato la sua candidatura per le elezioni di maggio pochi giorni prima del congresso di Zurigo. Suggestiva l’ipotesi relativa a George Weah. L’ex attaccante del Milan della seconda metà degli anni ’90, al termine della sua attività calcistica, si è impegnato attivamente in politica candidandosi nel 2005 alle presidenziali in Liberia dove poi fu sconfitto al ballottaggio da Ellen Johnson-Sirleaf. La candidatura di Weah potrebbe dare un nuovo volto all’Africa macchiata dal possibile giro di mazzette sull’assegnazione dei Mondiali in Sudafrica del 2010. Stesso ruolo anche per una donna che viene dall’Africa, Lydia Nsekera, ex membro Cio, presidente della Federazione calcistica del Burundi dal 2004 al 2013 e prima donna a essere eletta nel comitato esecutivo Fifa.
E poi ecco altri due nomi che potrebbero attirare l’attenzione, uno che viene direttamente dal mondo del calcio, l’altro, che il calcio, e la Fifa in particolare, l’ha finanziato abbondantemente negli ultimi anni. Il primo è l’ex campione brasiliano Zico. Tra i più grandi calciatori di sempre, “campione di tutto” a inizio anni ’80 con la sua storica squadra, il Flamengo, Zico ha avuto una felice parentesi anche in Italia militando per due anni nell’Udinese. Il fuoriclasse brasiliano è stato uno dei più grandi interpreti nella trasformazione dei calci di punizione.
Infatti, in molti ricordano come nel corso della trasmissione radiofonica ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ durante i match di Serie A il radiocronista di turno nei match dell’Udinese chiedeva la linea ogni volta che Zico si incaricava di battere una punizione: praticamente una sentenza. La seconda candidatura suggestiva è, invece, quella del signor Hyundai, Chung Mong-Joon. Il numero uno del colosso automobilistico sudcoreano, sponsor della Fifa da diversi anni, ha affermato che “valuterà attentamente” la possibilità di candidarsi, in raccordo con gli europei.