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Fiducia investitori: in Italia aumenta nonostante il Covid

A luglio l’ottimismo nei confronti dell’economia italiana è in aumento: bene anche le prospettive su azionario e immobiliare, ma le preoccupazioni non mancano – Intanto, secondo le analisi Crif, le imprese chiedono meno prestiti

Fiducia investitori: in Italia aumenta nonostante il Covid

Nonostante il peggioramento della situazione sanitaria preoccupi i mercati finanziari, in Italia il sentiment degli investitori migliora. Secondo una ricerca di Ubs Investor, a luglio l’ottimismo nei confronti dell’economia italiana è in aumento, con l’89% degli investitori italiani che si dice fiducioso nelle possibilità di ripresa del Paese, contro l’83% registrato nel primo trimestre dell’anno.  

I MOTIVI DI PREOCCUPAZIONE

Tuttavia, i motivi di preoccupazione non mancano di certo. Dall’analisi emerge infatti che il 48% degli investitori è ancora preoccupato per il diffondersi del Covid-19, mentre il 50% individua nel cambiamento climatico una fonte di allarme e il 46% ha dei timori riguardo l’invecchiamento della popolazione.

INFLAZIONE

Per quanto riguarda le aspettative sull’inflazione, secondo il rapporto solo il 31% degli investitori italiani ritiene che nei prossimi 12 mesi l’andamento dei prezzi subirà un veloce aumento. Una larga maggioranza, ben il 58%, pensa invece che l’inflazione rimarrà sostanzialmente stabile, mentre l’11% afferma addirittura di attendersi una decelerazione dei prezzi.

MERCATO AZIONARIO

Sul versante azionario, la maggior parte degli investitori italiani (l’83%) si dice ottimista sull’andamento del mercato nei prossimi 6 mesi. In questo orizzonte temporale, il 39% degli intervistati vorrebbe aumentare le azioni nel proprio portafoglio, mentre il 50% intende mantenere la stessa quota azionaria e solo il restante 11% ha intenzione di ridurla.

MERCATO IMMOBILIARE

Spostando ancora l’obiettivo, il 66% degli investitori ritiene che questo sia un ottimo momento per investire nel mercato immobiliare comprando casa.

UNO SGUARDO AI DATI GLOBALI

A livello globale, gli investitori a livello globale credono che l’inflazione subirà un’accelerazione nei prossimi 12 mesi e prevedono dunque un adeguamento dei propri portafogli. Gli imprenditori vedono i benefici delle procedure adottate a favore della sostenibilità: il 61% che ritiene che tali soluzioni possano generare più entrate. Infine, la cyber sicurezza è la principale preoccupazione per gli investitori globali, prima di politica, cambiamento climatico, cambiamenti fiscali e Covid.

LE IMPRESE IN ITALIA

Le prospettive volgono al bello anche dal punto di vista delle imprese. Le aspettative di ripresa hanno fatto rallentare le esigenze di liquidità, al punto che nel secondo trimestre di quest’anno le richieste di credito hanno registrato una contrazione del -38,5% su base annua, riallineandosi ai livelli del 2019. È quanto emerge da un’analisi delle istruttorie di finanziamento registrate su Eurisc, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Crif.

“Già dalla fine del 2019, lo shock tanto imprevisto quanto violento causato dalla pandemia aveva determinato un deciso incremento delle richieste di credito da parte delle imprese per far fronte alle esigenze finanziarie di breve termine – commenta Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif – Ma nel secondo trimestre del 2021 si registra, grazie alle prospettive di ripresa economica, un’inversione di tendenza. Al contempo è aumentato in modo significativo l’importo medio dei finanziamenti, a conferma di una crescente propensione delle imprese a frazionare meno le richieste, rivolgendosi primariamente agli istituti di riferimento con i quali intrattengono rapporti abituali”.

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