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Fiducia alle stelle, sprint delle Borse

Una grande iniezione di fiducia percorre i mercati europei nonostante le tensioni su due fronti nevralgici: la lista delle riforme greche necessarie per sbloccare gli aiuti Ue; la trattativa sul nucleare iraniano, dall’esito ancora incerto a sole 24 ore dalla data limite per un accordo. 

A Milano l’indice Ftse Mib avanza dell’1,10% a quota 23.237. In terreno positivo anche Francoforte +1,49%, Parigi+1,18% e Madrid +0,86%. Londra +0,49%.

Lo spread Btp/Bund scende a 116 punti base (rendimento all’1,35%) dopo che il Tesoro italiano ha collocato l’ammontare massimo, 7,5 miliardi di euro, di Btp e CctEu all’asta odierna con tassi in lieve calo per i Btp. In particolare, per il Btp 2019, di cui sono stati collocati 2 miliardi di euro, il rendimento è sceso dallo 0,56% allo 0,55%, nuovo minimo, mentre sulla scadenza a 10 anni il rendimento è calato all’1,34% dall’1,36% precedente collocamento. Sul CctEu a sette anni, assegnato per 3 miliardi di euro, il rendimento si è attestato allo 0,71% rispetto allo 0,62% dell’asta precedente.

 L’ottimismo è trainato dalla netta ripresa degli indici della fiducia. In Italia per i consumatori si passa da 107,7 a 110,9, record da maggio 2002, per le imprese si sale da 97,5 a 103, ai massimi dal 2008. L’indice Pmi europeo, previsto per domani, dovrebbe segnare secondo le prime anticipazioni, il risultato migliore dal maggio 2011. 

Non meno importante l’apertura della banca centrale cinese a favore di misure anti-deflazione (Shanghai +2,3%) e le dichiarazioni accomodanti rilasciate venerdì dal presidente della Fed Janet Yellen. E così i bond di Atene aprono a 10,596%, in lieve ribasso.Il petrolio Brent, sotto la pressione della possibile fine dell’embargo all’Iran, scende a 58,55 dollari (-1%).L’euro tratta a 1,0835 contro il dollaro. 

Tiene banco a Piazza Affari la corrente degli M&A. Grande balzo di Yoox +8%. Sono in corso trattative, rivelate dal Sunday Times, tra Yoox +8% e Net à Porter, società inglese della scuderia Richemont. La fusione potrebbe essere annunciata entro fine settimana. Bene il lusso, in particolare Ferragamo +1,78%. Arrancano Moncler e Tod’s. 

In forte calo (-28%) l’utile 2014 di Prada. Ma la maison milanese ha chiuso la seduta ad Hong Kong in rialzo del 2,2%. Tracollo di Wdf -8,1% a 10 euro nei primi scambi dopo la cessione del 50,1% alla svizzera Dufry (+4,4% a Zurigo) da parte della famiglia Benetton. Il prezzo che gli svizzeri pattuito corrisponde a una valorizzazione di Borsa pari a 10,25 euro per azione, con un premio di circa il 22% rispetto alla media dei prezzi di Piazza Affari negli ultimi sei mesi ma inferiore alla quotazione di venerdì 27 marzo, pari a 10,96 euro per azione. 

Rimbalza invece Stm +2,4% sull’onda dell’interesse di Intel per Altera (+30% venerdì a Wall Street), operazione da 13,4 miliardi ma anche segnale del possibile consolidamento del settore. Bene Prysmian nel giorno del lancio di un bond a 7 anni.

In terreno positivo Fiat Chrysler +1,39% traina Cnh Industrial ed Exor. Nonostante i moniti in arrivo da Marco Tronchetti Provera e da ChemChina avanza ancora Pirelli +0,52 a quota 15,4, oltre il livello d’Opa. Si terrà domani il cda sui conti: previsto un dividendo di 0,36 centesimi.

 Telecom Italia +1,38%. La società ha conferito circa 11.500 torri, dove sono ospitati gli apparati di trasmissione radio per le reti di telefonia mobile del gruppo tlc e di altri operatori, alla controllata Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) in vista dell’Ipo. L’assemblea straordinaria di Inwit ha deliberato l’aumento di capitale dagli attuali 50 mila euro a 600 milioni di euro attraverso il conferimento da parte di Telecom Italia del ramo d’azienda.

Avanza Eni +0,5%, nonostante il greggio debole. Citigroup ha confermato il giudizio sell ma il target price sale a 14 euro. Buzzi +1,2% dopo l’acquisto di Sacci.

Sul paniere principale, infine, comprati i bancari, in particolare Unicredit +1,92%, e Intesa +1,72%. Grande attenzione sulle Popolari: Bpm +2,01%, Bper +1,68%. Banco Popolare +0,90%. Kepler Chevreux ha migliorato da neutral a overweight il giudizio sulle banche europee. Dietro a questa scelta il miglioramento dei dati macro in Europa e la ripresa del credito. Ma preferisce le banche spagnole a quelle italiane che non rientrano nella lista dei 5 titoli preferiti

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