Risale il dollaro a 1,173 sull’euro grazie alle dichiarazioni di Janet Yellen. La numero uno della Fed ha sostenuto che sarebbe imprudente attendere di vedere l’inflazione al 2% prima di alzare i tassi: via libera dunque a nuovi aumenti, pur sempre graduali.
Le Borse europee, galvanizzate dal calo dell’euro, recuperano. A Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,7% circa attorno a 22.700 punti. Più energico il rimbalzo di Madrid, dopo la flessione delle ultime sedute. Più modesti i progressi di Parigi (+0,22%) e di Londra (+0,18%). Francoforte sale di mezzo punto percentuale. L’indice Eurostoxx segna i massimi dal 3 luglio; la responsabile dell’azionario europeo di Goldman Sachs, Sharon Bell, si aspetta che i profitti saliranno del 15% nel 2017, in quello che promette di essere l’anno migliore dal 2010.
A dare slancio al mercato italiano contribuisce il miglioramento nettamente sopra le attese della fiducia dei consumatori (115.5 da 110.8) e quella delle imprese (110.4 from 108.5) nel mese di settembre. Assai positivo l’esito dell’asta Bot a 6 mesi: domanda più che doppia rispetto all’offerta di 6 miliardi, interamente sottoscritta, e rendimento al minimo storico. Il Tesoro ha incassato i 6 miliardi offerti a fronte di una richiesta di 12,5 miliardi, con un rapporto di copertura del 2,07 per cento. Il rendimento ha raggiunto il minimo storico del -0,382 per cento.
Salgono i tassi dei titoli di Stato europei: il Bund decennale rende lo 0,43% (da 0,40% di ieri), Btp a 2,11% (da 2,10%), lo spread si restringe a 167 punti base (-2 punti base).
Andamento incerto del petrolio in attesa oggi dei dati definitivi sulla consistenza delle scorte Usa di idrocarburi: il Brent è scambiato a 58,2 dollari al barile, in calo dello 0,2%, Wti a 52 dollari (-0,3%). Fra i petroliferi spicca Saipem +1,1%, Eni +0,1%. Saras +3,2%, Kepler ha alzato il target a 2,50 euro. In calo Trevi -2%, società specializzata in fondazioni e in lavori d’ingegneria del sottosuolo, comprese le trivellazioni. Kepler Cheuveux ha ribadito la raccomandazione Reduce, tagliando il prezzo obiettivo a 0,65 euro da 0,70 euro.
Il paniere dei titoli bancari del Vecchio Continente +1,5% viaggia ai massimi da sei settimane: le spagnole Banco Sabadell e Caixabank che hanno sofferto delle tensioni sul referendum in Catalogna, sono in recupero e guadagnano rispettivamente il 5% e il 3,5%, dopo che il governo spagnolo ha annunciato l’intervento della polizia per impedire il voto. Banco de Santander +1,3%.
Le banche salgono anche sugli altri mercati: Deutsche Bank +1,7%, Société Générale +1,4%. Il trend riguarda anche le banche italiane: Unicredit +1,7%, Intesa +0,6%, Banco Bpm +1,5%, Ubi +2,1%. Positive le assicurazioni: Generali +0,7%, Unipol +0,6%.
In fermento il settore manifatturiero. Oltre al calo dell’euro contribuisce il merger tra Alstom, che guadagna a Parigi oltre il 6% e raggiunge i massimi da oltre sei anni, e Siemens (+2%).
A Piazza Affari tra i titoli industriali continua il rally di Leonardo (+0,83%) e di Fincantieri (+2,54%) in vista dell’incontro di Lione tra i ministri di Francia ed Italia. Salgono anche Stm (+2%), Fiat Chrysler (+1,5%) e Buzzi (+1,5%).
Continua nel lusso il rimbalzo di Yoox (+2,5%). Moncler invece perde l’1,2% a 23,94 euro in controtendenza rispetto alla borsa. Da inizio anno +45%. Stamattina Deutsche Bank ha tagliato il giudizio a Hold da Buy a Outperform. Il target price è stato limato a 25,40 euro da 25,60 euro.