Banca Fideuram (Intesa Sanpaolo) chiude il primo semestre del 2011 con un utile netto in forte crescita: 132,1 milioni di euro, con un incremento del 40,7% rispetto ai primi sei mesi del 2010. Aumentano anche le masse amministrate che raggiungono quota 73,7 miliardi, segnando un +3% rispetto all’analogo periodo del 2010; all’incremento hanno contribuito 2,2 miliardi di masse conseguiti con l’acquisto di Banca Sara, perfezionato lo scorso 1° giugno. In calo, invece, la raccolta netta totale che scende a 908 milioni, mentre nella prima metà dello scorso anno si era attestata a 1,4 miliardi. Le commissioni nette sono cresciute a 280,3 milioni (+9,9%), con il rapporto cost/income che è arrivato al 45,1%. Il numero complessivo dei private banker (compresi 340 professionisti provenienti dall’acquisizione di Banca Sara) delle Reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest risulta pari a 4.779 (erano 4.349 al 31 dicembre 2010 e 4.333 al 30 giugno 2010). La componente di risparmio gestito, pari a 54,8 miliardi, costituiva a fine semestre il 74,3% delle masse totali, mentre le rettifiche di valore nette per deterioramento hanno evidenziato un saldo negativo di 5,8 milioni (erano risultate positive per un importo immateriale nel primo semestre 2010) dovuto essenzialmente alla svalutazione, per 6,5 milioni, di titoli governativi greci con scadenza entro il 2020, decisa in conformita’ con l’adesione di Intesa Sanpaolo all’offerta di sostegno finanziario alla Grecia. Per quanto concerne i coefficienti patrimoniali consolidati, il Tier 1 ratio risulta pari al 14,8% e il Total Capital ratio è del 15,2%. Si tratta di valori ampiamente al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. “Dal punto di vista economico e finanziario, i risultati ottenuti sono stati soddisfacenti”, ha spiegato l’a.d., Matteo Colafrancesco, sottolineando che “il significativo incremento dell’utile netto nei primi sei mesi dell’anno deriva soprattutto da precise scelte strategiche e da importanti investimenti che la nostra banca ha effettuato, pur in avverse condizioni di mercato che tuttora contraddistinguono lo scenario nazionale e internazionale”.