Boom della raccolta, utile netto in crescita e miglioramento dei ratios patrimoniali: Fideuram-Intesa Sanpaolo private banking chiude un trimestre in forte progresso.
Alla fine del primo semestre 2017 le masse amministrate dal Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking erano pari a 207,1 miliardi, in crescita di 9,1 miliardi (+5%) rispetto al 31 dicembre 2016 e di oltre 18,9 miliardi (+10%) rispetto al 30 giugno 2016. La crescita delle masse rispetto alla fine del 2016 è riconducibile sia all’eccellente andamento della raccolta netta (+€ 7,5 miliardi) sia alla buona performance di mercato dei patrimoni (+ 1,6 miliardi). L’analisi per aggregati evidenzia come la componente di risparmio gestito, pari a circa 145 miliardi, rappresenti il 70% delle masse amministrate. Nello stesso periodo, le masse amministrate in regime di consulenza a pagamento ammontavano a 37,5 miliardi ( 34,1 miliardi alla fine del 2016, +10%), pari a oltre 18% delle masse totali.
La raccolta netta di 7,5 miliardi, in forte crescita (+80%) rispetto all’analogo periodo del 2016. I primi sei mesi dell’esercizio hanno inoltre mostrato un mix della raccolta decisamente più favorevole rispetto al primo semestre del 2016, con la componente di risparmio gestito che ha segnato una eccellente performance (6,8 miliardi) a fronte di una raccolta netta di risparmio amministrato pari a € 0,7 miliardi. In particolare, la raccolta netta in fondi comuni, pari a 4,2 miliardi , ha registrato un forte incremento (+6 miliardi) rispetto al dato negativo del primo semestre 2016 (- 1,8 miliardi). Un risultato a cui ha contribuito anche la raccolta di oltre 0,4 miliardi di piani individuali di risparmio (PIR). Il comparto assicurativo e in quello delle gestioni patrimoniali hanno registrato, rispettivamente, 1,7 miliardi e 0,8 miliardi di raccolta netta.
Il gruppo schiera 5.922 private banker (+74 unità rispetto al 31 dicembre 2016), con un portafoglio medio pro-capite pari a € 35 milioni.
Le commissioni nette sono risultate pari a 827 milioni, in aumento del 7% rispetto al saldo di 771 milioni del primo semestre 2016.
Le spese di funzionamento, pari a 264 milioni, hanno evidenziato un contenuto incremento (+2%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso (258 milioni) determinato dall’aumento delle spese del personale (+6%) legato al rafforzamento quantitativo e qualitativo dell’organico prevalentemente nell’area commerciale (+56 risorse) a fronte di una riduzione (-2 miliardi) delle altre spese amministrative e delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono risultate in lieve flessione (-€ 2 milioni in aggregato).
Il Cost/Income Ratio è risultato pari al 28%, in miglioramento rispetto al 29% registrato nei primi sei mesi dell’esercizio 2016.
L’utile netto consolidato si è attestato 443 milioni, in crescita di 40 milioni (+10%) rispetto al primo semestre del 2016.
I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, calcolati in base alle regole di Basilea 3, si confermano ampiamente al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 30 giugno 2017 il Common Equity Tier 1 è risultato pari a 15,9%.
Paolo Molesini, Amministratore Delegato e Direttore Generale della società commenta con soddisfazione “i migliori risultati di sempre in termini di raccolta netta, 7,5 miliardi, di raccolta gestita, quasi 7 miliardi, e di utile netto. Siamo, inoltre, sempre più attrattivi per i migliori professionisti presenti sul mercato, e la forza combinata di questi fattori produce un risultato eccellente, per i nostri clienti e la nostra banca”.