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Fideuram: exploit della raccolta, l’utile tiene

Imagoeconomica

Buoni risultati nel primo semestre per Fideuram – Intesa Sanpaolo Private
Banking, che ha registrato 6 miliardi di raccolta netta, in grande crescita (+32%) rispetto al primo semestre del 2019, quando fu di 4,5 miliardi. Il risultato suona come ancora più degno di nota tenendo in considerazione il contesto particolarmente complicato. Nel dettaglio, la raccolta si è prevalentemente indirizzata verso la componente di risparmio amministrato (4,4 miliardi) riflettendo un orientamento più
conservativo dei flussi di risparmio soprattutto nel primo trimestre dell’anno. Anche la raccolta netta di risparmio gestito ha evidenziato una dinamica in graduale significativa ripresa a partire dal mese di aprile, attestandosi a 1,6 miliardi alla fine del semestre, in forte aumento rispetto all’analogo periodo del 2019 (0,2 miliardi).

L’utile netto consolidato è risultato pari 419 milioni, in contenuta flessione (-8%) rispetto al primo semestre del 2019, principalmente a seguito di un aumento delle rettifiche di valore nette su crediti e delle imposte sul reddito. Alla fine di giugno 2020 le masse amministrate erano pari a 239,3 miliardi, in marginale flessione (-1%) rispetto al 31 dicembre 2019 (242,7 miliardi) e in crescita di oltre 10 miliardi (+4%) rispetto a quelle al 30 giugno 2019 (229,2 miliardi). L’analisi per aggregati evidenzia che la componente di risparmio gestito è risultata pari a 160,9 miliardi, pari ad oltre 67% delle masse amministrate.

Il margine di interesse di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, pari a 102 milioni, ha evidenziato un incremento del 15% rispetto al primo semestre dello scorso anno (quando era di 89 milioni) per effetto della crescita dei volumi medi investiti sui portafogli proprietari e in depositi a scadenza di tesoreria. Nel primo semestre dell’esercizio le commissioni nette sono risultate pari a 840 milioni, in linea con il saldo di 843 milioni registrato nel primo semestre 2019. I costi operativi netti, pari a 291 milioni, sono rimasti sostanzialmente in linea (+2 milioni) rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso.

“Nel primo semestre del 2020 – ha dichiarato Tommaso Corcos, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – abbiamo attraversato un’emergenza sanitaria ed una fase di incertezza economica senza precedenti, che hanno influito sulle scelte di investimento della clientela. Pur operando in un contesto complesso, la nostra Divisione ha registrato una forte tenuta delle componenti core del conto economico, che evidenzia ricavi stabili e attenzione ai costi, a cui si è aggiunta una straordinaria raccolta netta, a dimostrazione di un modello di servizio particolarmente valido premiato dai clienti. È evidente, oggi, la grande disponibilità di liquidità presente nel mercato italiano, stimata in quasi il 30% delle risorse finanziarie complessive del Paese, così come il bisogno di una consulenza di qualità, affinché tale ricchezza sia opportunamente investita. I 5.800 private banker delle nostre reti, i manager ed i dipendenti di sede e delle società controllate, grazie all’impegno che li contraddistingue, sono stati in grado – in questa prima metà dell’anno – di restare vicini ai clienti, individuandone le necessità, per accompagnarli verso scelte informate di investimento. Continueremo ad operare in questa direzione, con l’obiettivo di sviluppare l’educazione finanziaria, gestire l’emotività nelle fasi di pianificazione finanziaria ed indirizzare una parte sempre più importante del risparmio privato verso l’economia reale, per contribuire al rilancio e allo sviluppo del Paese”.

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