Navigare con la fibra ottica che arriva direttamente nelle case, nelle scuole, nelle aziende e negli uffici pubblici. Un servizio, così come accade nelle grandi città, a cui possono accedere adesso tra gli altri anche 12 località della Sicilia occidentale. Open Fiber sta infatti realizzando nelle cosiddette “aree bianche” oggetto dei tre bandi Infratel, con il contributo economico delle Regioni coinvolte, un’infrastruttura che punta a ridurre il gap digitale fornendo servizi di connettività a banda ultra larga in oltre 8,5 milioni di abitazioni in tutta Italia.
Fibra ottica di Open Fiber: coperti 201 comuni e 135 sedi di Pa
Nel dettaglio, la nuova rete si estende complessivamente per circa 250 chilometri che in totale vede al momento oltre 36mila unità immobiliari connesse attraverso un’infrastruttura che rimarrà di proprietà pubblica e sarà gestita in concessione da Open Fiber per 20 anni. Il piano dell’azienda nelle aree bianche coinvolge oltre 7 mila comuni in tutta Italia.
Inoltre, sono 135 le sedi pubbliche raggiunte dalla nuova rete a banda ultralarga, a cominciare da istituti scolastici di ogni ordine e grado e presidi sanitari. Senza dimenticare sedi municipali centrali e distaccate, biblioteche, musei, caserme di carabinieri e vigili del fuoco. Ma anche sedi dall’alto valore storico-culturale: la Torre civica di Acquaviva Platani, gli ex conventi di Geraci Siculo, Palazzo Sacco a Santa Margherita di Belice.
Nello specifico, le 12 località interessate sono Acquaviva Platani, Borgetto, Caltabellotta, Chiusa Sclafani, Cianciana, Geraci Siculo, Montelepre, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Serradifalco, Trappeto e Valledolmo.
“Circa 300mila unità immobiliari già cablate in tutta l’Isola, 201 comuni coperti dalla nuova rete in fibra ottica FTTH (Fiber-to-the-home), un indotto che supera le 600 risorse sul campo tra tecnici specializzati e altre figure professionali – ha sottolineato Andrea Falessi, direttore Relazioni esterne di Open Fiber -. I numeri del Piano BUL in Sicilia, intervento in chiusura nel 2022, mostrano che la trasformazione digitale è un obiettivo più che raggiungibile quando istituzioni, imprese e cittadini marciano nella stessa direzione. Poter navigare su internet alla massima velocità nel centro di Palermo o Catania così come nei borghi montani o nelle isole minori è adesso una realtà consolidata – ha concluso Falessi – ulteriore attrattiva e fattore di sviluppo di una terra unica”.
Gaetano Armao, Assessore regionale all’Economia, ha ribadito che gli investimenti fatti dall’Isola negli ultime tre anni sono stati “circa 300 milioni nel digitale di cui oltre 180 milioni di euro per la banda ultra larga divenendo la Regione più infrastrutturata sul piano digitale del Mediterraneo, e conseguendo il pieno utilizzo delle risorse europee e candidandosi ad un rafforzamento degli investimenti nella programmazione 2021-2027”. In tutto questo, i comuni digitalizzati “sono più del doppio di altre Regioni del centro-nord. La transizione digitale, a beneficio delle imprese e dei cittadini siciliani, è oggi una realtà”, ha concluso Armao.