Nella sua prima intervista da amministratore delegato di Fibercop, Luigi Ferraris ha delineato la strategia della società, nata dallo spin-off della rete Tim, in un confronto con Class CNBC. Ferraris ha toccato temi cruciali come l’ipotesi di una fusione con Open Fiber, che tocca ai soci decidere, il futuro del piano industriale e la sfida di modernizzare la rete italiana. Ha anche chiarito la posizione di Fibercop e respinto le accuse di ostacolare Open Fiber.
Fusione con Open Fiber: spetterà ai soci decidere
“Una fusione con Open Fiber? Decideranno i soci. Noi per ora facciamo il nostro lavoro senza ostacolare nessuno e a inizio 2025 presenteremo un piano stand alone” ha dichiarato Ferraris. Secondo il nuovo Ad di Fibercop, la fusione con Open Fiber, tanto discussa tra gli operatori del settore e considerata strategica per l’Italia, è una questione che deve essere valutata dai soci, sia pubblici che privati. “È una decisione che spetta ai nostri azionisti, e c’è anche una valutazione economica e regolatoria da considerare”, ha aggiunto Ferraris, rimarcando che al momento l’obiettivo della società è portare avanti i propri progetti in autonomia.
La rete unica e la posizione del governo
Il ministro Giorgetti aveva recentemente affermato che, dopo l’operazione Sparkle, sarebbe stata presa in considerazione la creazione di una rete unica per l’Italia, come chiarito da Marcello Sala, responsabile delle partecipazioni del Tesoro. Ferraris ha confermato che il governo è un interlocutore chiave per Fibercop: “Lo ascolto sempre con grande attenzione, è uno dei nostri azionisti più importanti”. La questione della rete unica, tuttavia, resta aperta, con il destino della fusione tra i due operatori da valutare attentamente in base a molteplici fattori, tra cui l’evoluzione del mercato.
Due operatori di rete: un modello sostenibile?
Quando gli è stato chiesto se due operatori di rete siano troppi per il mercato italiano, Ferraris ha sottolineato che la convivenza di più soggetti non è una novità, citando il mercato elettrico come esempio. “L’efficacia dipende da come vengono definite le regole del gioco e da come si sviluppa il mercato”, ha spiegato. La possibilità che il mercato giustifichi la presenza di due operatori, secondo Ferraris, dipende dalle dinamiche future e dall’evoluzione della domanda di servizi.
Le accuse di Open Fiber e la collaborazione possibile
Open Fiber ha recentemente accusato Fibercop di ostacolarla nello sviluppo della rete nelle cosiddette “aree grigie”, aree a bassa densità di popolazione, e ha persino presentato una segnalazione a Infratel. Ferraris ha risposto con fermezza, affermando che Fibercop sta solo facendo il proprio lavoro e seguendo scrupolosamente le regole stabilite. “Abbiamo risposto a una consultazione pubblica con dati precisi, indicando i numeri civici già coperti o che rientravano nei nostri piani di sviluppo”, ha chiarito Ferraris ribadendo che “non c’è nessun intento ostativo” aprendo anche ad una possibile collaborazione con Open Fiber “nel pieno rispetto delle regole”.
Il piano industriale e gli investimenti per la modernizzazione
Ferraris ha annunciato che il nuovo piano industriale dell’azienda sarà pronto all’inizio del 2025, con un focus sull’attuazione dei progetti previsti dal Pnrr e sulla progressiva sostituzione della rete in rame con la fibra ottica. “La domanda di capacità di calcolo e di data center è in crescita, e la fibra diventa essenziale per garantire la velocità di trasferimento dati richiesta”, ha detto l’Ad, sottolineando l’importanza strategica della rete di Fibercop, che conta oltre 25 milioni di chilometri di linea e ospita strutture chiave per i data center.
Sul fronte degli investimenti, Fibercop è pronta a mettere in campo risorse significative per modernizzare la rete. Nei prossimi cinque anni, Ferraris prevede investimenti che si avvicineranno ai 12 miliardi di euro: “grazie alla liquidità del fondo Kkr, abbiamo già 1,4 miliardi di euro da investire entro la fine dell’anno”. Gli sforzi saranno concentrati sull’identità di operatore wholesale autonomo e sull’innovazione, compresa la produzione di energia necessaria per alimentare le infrastrutture.
Un altro tema centrale riguarda il Pnrr, dove Fibercop gestisce bandi per un valore di 2,3 miliardi di euro. Ferraris ha confermato che i lavori procedono secondo i tempi previsti: “abbiamo completato il 35% del lavoro e siamo pronti a rispettare la scadenza di giugno 2026”.
Il futuro del mercato delle Tlc in Italia e in Europa
Ferraris ha infine dato un parere sulle prospettive del mercato delle telecomunicazioni in Italia e in Europa, evidenziando la frammentazione del settore rispetto ad altri mercati, come quello statunitense. Secondo Ferraris, la soluzione risiede nell’aumento degli investimenti, piuttosto che nella proliferazione di operatori che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni. “È nell’interesse del Paese e dell’agenda europea garantire la sostenibilità del mercato attraverso una maggiore attenzione agli investimenti, piuttosto che attraverso una competizione eccessiva che porta alla riduzione dei prezzi e alla contrazione dei margini”, ha concluso il neo Ad.